Semaforo verde all’unanimità dall’Aula del Senato al testo sulla Pirateria digitale. Il provvedimento, che aveva ricevuto l’ok in prima lettura dalla Camera lo scorso 22 marzo, è legge dopo esser stato approvato con 140 voti favorevoli. Nessun contrario e nessun astenuto.
- Stop pirateria, ecco la Legge
- Le misure contro lo streaming illegale
- Pirateria, si va nel penale
- No pirateria, De Siervo applaude
- Abodi: legge efficace e condivisa
Stop pirateria, ecco la Legge
Il testo si compone di sette articoli e introduce misure volte alla tutela della proprietà intellettuale e del diritto d’autore, alla salvaguardia dei diritti alla segretezza delle comunicazioni, nonché a garanzia dell’attuazione delle politiche di promozione della libertà di espressione e di informazione, della diversità culturale e linguistica e del pluralismo dei mezzi di comunicazione, nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone fisiche. Il provvedimento approvato prevede anche campagne di comunicazione e sensibilizzazione e l’introduzione della educazione alla cittadinanza digitale.
Le misure contro lo streaming illegale
Tra le misure contenute nel provvedimento vi è la possibilità per l’Agcom di intervenire tempestivamente e senza contraddittorio per far bloccare i siti pirata entro 30 minuti. Previste inoltre nuove misure e strumenti per la lotta alla Pirateria cinematografica, audiovisiva o editoriale, la realizzazione di una piattaforma tecnologica unica con funzionamento automatizzato per tutti i destinatari dei provvedimenti di disabilitazione e campagne di comunicazione e sensibilizzazione anche nelle istituzioni scolastiche secondarie.
Pirateria, si va nel penale
Il disegno di legge introduce una nuova fattispecie penale: chiunque abusivamente esegua la fissazione su supporto digitale audio-video in tutto o in parte di un’opera cinematografica audiovisivo-editoriale, ovvero effettui la riproduzione, l’esecuzione e la comunicazione al pubblico della fissazione abusivamente eseguita è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni con una multa di euro 2.582 o euro 15.493. Viene prevista poi l’introduzione di una sanzione amministrativa e della sanzione accessoria della confisca per le condotte di chi mette a disposizione, con qualsiasi procedimento, opere e materiali protetti. E’ stato poi ulteriormente novellato l’articolo 174-ter della legge sul diritto d’autore, per un aumento della pena se il fatto grave riguarda opere o materiali in grande quantità. All’articolo 4, si introduce una modifica alla legge sul diritto d’autore per consentire all’autorità giudiziaria anche il sequestro preventivo e la confisca dei proventi.
No pirateria, De Siervo applaude
“Siamo soddisfatti, finalmente dopo oltre quattro anni di lavoro è stato compiuto il passo definitivo per l’oscuramento dei siti pirata in tempo reale. Per il nostro mondo l’approvazione dell’impianto in Senato significa realizzare il gol decisivo nell’infinita battaglia contro la pirateria: la chiusura dei segnali illegali durante la trasmissione delle partite. Grazie alla piattaforma tecnologica di intervento automatico, che è già pronta e a disposizione dell’Agcom, riusciremo ad individuare e bloccare anche i singoli utenti, che ora rischiano multe fino a 5mila euro e fino a tre anni di carcere. Con questa legge, ritenuta una delle più all’avanguardia in Europa, potremo non perdere più il miliardo di euro che ci è stato sottratto negli ultimi tre anni, una cifra mostruosa che i tifosi, con leggerezza, hanno versato nelle casse di un sistema criminale invece che ai legittimi detentori dei diritti audiovisivi”. Questo il commento dell’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo.
Abodi: legge efficace e condivisa
Anche il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, plaude all’approvazione definitiva del Ddl anti pirateria online. “Una legge efficace e condivisa – commenta – che contrasta l’economia criminale di chi offre in modo illegale contenuti audiovisivi sportivi e cinematografici, ma anche chi ne usufruisce eludendo la legge, contribuendo, di fatto, a truffare i legittimi titolari dei diritti”. Abodi ricorda come questo fenomeno della pirateria abbia sottratto negli anni “rilevanti risorse finanziarie al calcio italiano, a partire dalla Serie A, che attraverso la mutualità destina al sistema calcistico nazionale il 10% dei suoi ricavi audiovisivi, ma anche allo sport in generale, per effetto del modello di finanziamento pubblico a questo comparto strategico”.