La lunga, travagliata, ma anche ricca di sorrisi e gioie, la storia tra Romelu Lukaku e l’Inter inizia l’8 agosto del 2019, con i nerazzurri che sfruttano il mancato accordo tra Juventus e United nello scambio con Paulo Dybala e, per 74 milioni di euro, portano Big Rom alla corte del nuovo tecnico, Antonio Conte. Si tratta dell’acquisto più oneroso della storia nerazzurra. Perché l’Inter? “Perché Inter is not for everyone” e il belga conquista subito il cuore dei tifosi, facendo dimenticare Mauro Icardi, da cui eredita la nove.
A cementare ulteriormente il rapporto con tifoseria e ambiente nerazzurro, anche il feeling particolare con il derby contro il Milan e con Lautaro, con cui forma la temutissima LuLa. Quando vede il rossonero, infatti, Lukaku diventa ancora più devastante, siglando praticamente sempre, a partire dal gol nel 2-0 all’esordio nella stracittadina meneghina, ma anche fissando il 4-2 al ritorno. Sotto la guida di Conte, Big Rom diventa una macchina da gol. A fine anno, saranno 34 le reti in 51 gare in tutte le competizioni, gol che comunque non bastano per centrare l’obiettivo scudetto, perso per un punto sulla Juventus di Maurizio Sarri.
Anche in Europa Lukaku è devastante. Archiviata la delusione dell’uscita ai gironi di Champions League, infatti, con sei reti in sette gare Big Rom trascina l’Inter fino alla finale di Europa League, persa contro il Siviglia. Una gara stregata per il belga, che apre i giochi dal dischetto, ma poi condanna i suoi insaccando alle spalle di Handanovic con un’autorete il tentativo in rovesciata di Diego Carlos per il 3-2 finale. La UEFA lo premia, comunque, come migliore giocatore del torneo.
Nella seconda stagione in nerazzurro Lukaku riparte da dove aveva concluso, segnando gol a profusione. Ancora una volta, sono i derby a esaltarlo. Nonostante il suo gol, il derby d’andata va al Milan. Al ritorno, però, non c’è storia e il 3-0 finale spalanca la strada verso il 19esimo scudetto nerazzurro. Big Rom si autodefinisce Re di Milano e avvia lo scontro diretto con Zlatan Ibrahimovic, che risponde piccato al post dell’ex compagno di squadra ai tempi dello United.
Le strade di Inter e Milan si incrociano anche in Coppa Italia. Nel doppio confronto, la sputano proprio i ragazzi di Conte, ma l’immagine che resterà impressa nella memoria di tutti e che pare rendere inscalfibile il legame di Big Rom con il nerazzurro e il duro faccia a faccia con Ibrahimovic, trasformata anche in un murales (poi cancellato dopo lo strappo di Lukaku) fuori da San Siro. Lo svedese verrà espulso e il doppio confronto andrà all’Inter.
Dove Lukaku fa ancora fatica ed è decisivo in negativo è in Champions League. L’Inter esce ancora ai gironi, condannata anche dalla sua deviazione che nega ad Alexis Sanchez il gol che avrebbe regalato la qualificazione. La delusione è cancellata il 2 maggio 2021, con la matematica conquista dello scudetto, festeggiato da Big Rom proprio nel giorno del suo compleanno. Al termine della stagione, i gol in campionato saranno 24 in 36 partite. Un tassello fondamentale, celebrato anche con il titolo di MVP della Serie A, e sembra legare ancora maggiormente Lukaku all’Inter.
La svolta arriva con il, più o meno improvviso, addio di Conte, che il 26 maggio risolve consensualmente il contratto. Un fulmine a ciel sereno che spiazza Big Rom e fa vacillare la sua convinzione di restare in nerazzurro. Al posto di Conte, alla Pinetina arriva Simone Inzaghi e, nonostante le dichiarazioni di Big Rom sembrino confermare la voglia di continuare all’Inter, a fine luglio, il Chelsea decide di andare all-in per riportare Lukaku a Londra per la terza volta e arriva a mettere sul piatto la bellezza di 113 milioni di euro. Un’offerta irrinunciabile che, a inizio agosto, avvia il primo addio al nerazzurro del belga. Visite mediche il 7 agosto presso la Clinica Colombus di Milano e l’addio diventa realtà. Lukaku si chiude in un silenzio assordante e fugge letteralmente da Milano concedendo solo poche parole intercettato in aeroporto pronto per imbarcarsi alla volta di Londra (“Un messaggio ai tifosi? A tempo debito…”).
Lo sbarco a Londra restituisce il sorriso all’attaccante che scrive una lettera d’addio agli ormai ex tifosi chiedendo comprensione “È l'occasione della vita per me, spero lo capiate” e chiudendo con un “Vi amo e per sempre forza Inter”, che però lascia indifferente la piazza nerazzurra. “Il sogno Chelsea, che diventa realtà” e il bacio allo stemma dei Blues, infatti, mandano su tutte le furie e allargano lo strappo tra Big Rom e l’Inter.
Il rapporto con Tuchel non decolla praticamente mai e la stagione, complicata anche dal Covid, si rivela nuovamente un flop. Lukaku è triste e, con il passare dei mesi, non fa nulla per nasconderlo. Intervistato da Sky a fine 2021, Big Rom è già pronto a tornare. Chiede scusa ai tifosi per essersene andato in malo modo e rivela di voler tornare: “Spero davvero nel profondo del mio cuore di tornare all'Inter. Io alla Juve o al Milan? No, mai”. La dirigenza della Beneamata apre al prestito e resta alla finestra per provare a comprendere le possibilità di far rientrare alla Pinetina il figliol prodigo. Le dichiarazioni di Big Rom fanno il giro del Mondo e azzerano definitivamente i rapporti con Tuchel, che non si nasconde e commenta: “Ha provocato un casino!”.
I primi contatti tra l’Inter e Lukaku si hanno a maggio 2022, ma è a giugno che la trattativa entra nel vivo, con i Blues che aprono al prestito. La fumata bianca arriva il 29 giugno, con Big Rom che torna all’Inter in prestito annuale oneroso a 7,8 milioni di euro. Ad accoglierlo c’è il presidente Steven Zhang, che si schiera in prima linea per provare a ricucire al meglio lo strappo tra il belga e la tifoseria nerazzurra.
L’attaccante è conscio di essere in debito, ma dopo un avvio incoraggiante, i problemi fisici e la voglia di non perdere il Mondiale in Qatar, lo tagliano praticamente fuori dai giochi, facendogli di fatto perdere interamente la prima parte di stagione.
La seconda metà di stagione, Big Rom prova a rimettersi in carreggiata. I gol arrivano quando il campionato è compromesso, con il Napoli lanciato verso il suo terzo scudetto. Lukaku spera comunque che Chelsea e Inter possano trovare l’accordo per replicare il prestito. Lukaku, però, non è tranquillissimo e la sfuriata con Barella durante la sfida con la Sampdoria a Genova ne ha la prova.
In semifinale di Coppa Italia, contro la Juve, Lukaku finisce nell’occhio del ciclone. Dopo il rigore che vale l’1-1, infatti, esulta con dito sulla bocca e occhi chiusi verso la curva bianconera, scatenando la reazione dei tifosi e dei giocatori della Juve. Dagli spalti piovono bruttissimi insulti razzisti, mentre in campo si scatena una rissa da cui esce il secondo giallo che porta al rosso per Lukaku.
Diversamente dalle due stagioni con Conte, l’Inter fatica in campionato, perdendo addirittura undici partite, ma viaggia al massimo in Champions League, arrivando fino alla finale, dopo aver eliminato anche il Milan in semifinale. L’atto conclusivo, contro il City di Guardiola, si gioca alla pari, ma dopo il gol di Rodrigo, Lukaku, subentrato a Dzeko, è ancora protagonista negativo, sparando su Ederson da due passi con la testa prima di schermare l’incornata di Barella a botta sicura che avrebbe probabilmente portato all’1-1.
La stagione si chiude con il terzo posto in campionato e la conquista di Coppa Italia e Supercoppa italiana. Ma la panchina nella finale di Champions (che dopo diversi mesi, già a Roma, dichiarerà di non aver gradito e di non aver giocato con la testa giusta) e l’incertezza della permanenza sembrano cambiare le carte in tavola e allontanare la conferma del prestito. Le parole e gli intenti per rinnovare l’accordo con il Chelsea paiono esserci tutte, ma i Blues vogliono la cessione a titolo definitivo e la trattativa rallenta.
Marotta e Ausilio studiano il piano per accontentare Lukaku, riuscendo anche a pareggiare la richiesta da 40 milioni di euro del Chelsea, ma è tutto vano perché su Big Rom si fionda la Juve, che trova l’accordo con il giocatore e pare disposta a sacrificare Dusan Vlahovic pur di arrivare al belga. Lukaku spegne il cellulare e si nega alla dirigenza nerazzurra, che finisce per innervosirsi e, dopo le indiscrezioni di contatti anche con il Milan, chiude definitivamente la porta al ritorno.
Il resto è storia recente, con Vlahovic che resta alla Juve, il Milan che si tira fuori e l’Inter che vira su Marcus Thuram. Lukaku sembra, così, restare con il cerino in mano. Ci pensa Mourinho e l’ottimo lavoro di Tiago Pinto, che riesce a convincere il Chelsea ad accettare un prestito secco annuale, a salvare di fatto Big Rom da un anno da separato in casa a Londra o dai pochi stimoli del calcio arabo: Lukaku è incredibilmente della Roma.
Domenica sera, Lukaku tonerà per la prima volta a San Siro da rivale e queta storia di passione, strappi, successi e delusioni, corsa via veloce come un amore estivo, ma lunga quanto una vita, si completerà con un ulteriore tassello. Il tutto (forse) al suono di 30mila fischietti nerazzurri, pronti a riservare un’accoglienza durissima per il figliol prodigo che ha tradito due volte.
Tags:
Leggi anche:
- Inter, festa scudetto: coreografia, striscione per Zhang, premiazione e maglia speciale, spettacolo a San Siro
- Pagelle di Roma-Genoa 1-0: Lukaku decisivo nonostante De Winter e Vogliacco. Paredes, che ingenuità
- Argentina, Paulo Dybala escluso dalla Coppa America: cinque "italiani" scelti da Scaloni
- Prossime partite e calendario dell'Inter
- Tutte le notizie dell'Inter