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Maradona vince con il fisco: la Cassazione accoglie il ricorso ma il processo è da rifare

Continua la battaglia legale tra Maradona e il fisco italiano: la Cassazione accoglie il ricorso e passa la palla alla Corte di giustizia tributaria

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Può sembrare un paradosso ma non è ancora finita la partita tra Maradona e l’Agenzia delle Entrate: la sentenza della Cassazione apre un nuovo capitolo nella lunga battaglia legale riguardante il debito fiscale del ‘pibe de oro’, con potenziali conseguenze per i suoi eredi e per la giustizia tributaria italiana. Dai due rolex, gli orecchini di diamanti sequestrati, al gol di Diego al 90′ contro la giustizia: la Cassazione ha deciso di accogliere l’ultimo ricorso proposto dagli avvocati difensori di Maradona e rimandato la partita definitiva alla Corte di giustizia tributaria regionale della Campania, che dovrà dare il proprio giudizio sulla questione delle presunte evasioni dell’eterno campione argentino e del Napoli per non pagare il Fisco.

La nascita della vicenda tra Maradona e il Fisco italiano

Nel periodo degli anni ’80, quando Diego Armando Maradona giocava per il Napoli, nacque una controversia fiscale. Si ipotizzava che Maradona, insieme al Calcio Napoli e ai giocatori Alemao e Careca, avessero usato pagamenti a società estere per evitare di pagare le tasse italiane. Mentre per gli altri coinvolti la situazione si risolse con un condono, per Maradona la battaglia legale è tutt’ora attiva.

Maradona-fisco, svolgimento legale e la decisione della Cassazione

Dopo la morte del calciatore, la disputa è continuata con i suoi eredi. Maradona aveva presentato dei ricorsi nel 2015 riguardo ad un avviso di mora del 2013, che richiedeva il pagamento di milioni di euro per tasse non pagate dal 1985 al 1990. Le commissioni tributarie avevano respinto questi ricorsi, portando il caso in Cassazione.

La Cassazione, presieduta da Roberta Crucitti, ha accolto il ricorso degli avvocati difensori di Maradona, rappresentato dagli avvocati Massimo Garzilli e Angelo Pisani. La decisione, presa prima di Natale, prevede un nuovo processo d’appello. Il focus è sull’applicazione del condono che era stato concesso al Calcio Napoli, estendendolo potenzialmente anche a Maradona.

La motivazione della sentenza della Cassazione su Maradona-Fisco

La Corte ha evidenziato una violazione di legge nell’operato dell’Agenzia delle Entrate, che non aveva riconosciuto l’interesse generale alla rimozione degli atti impositivi. La sentenza del 2021 confermava che, in caso di pagamento del debito da parte del Calcio Napoli, la responsabilità fiscale di Maradona sarebbe stata ridotta di conseguenza. Tuttavia, è necessario un ulteriore accertamento per determinare l’esatta somma residua dovuta da Maradona.

Se la commissione tributaria regionale della Campania dovesse giudicare negativamente la questione, il debito residuo ricadrebbe sugli eredi di Maradona. Questa decisione potrebbe anche fare la storia della giurisprudenza e avere implicazioni significative per la gestione delle obbligazioni fiscali in casi simili.

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