Gli hanno intonato un coro funebre nello spogliatoio, poi un bambolotto con il suo volto è comparso tra le braccia di Emiliano Martinez durante la parata di Buenos Aires. Forse mettendo in imbarazzo lo stesso Messi, compagno di squadra di Kylian Mbappè al Psg. Di sicuro gli argentini non sono noti nel mondo per il loro senso della misura quando si tratta di festeggiare, come i tantissimi video della festa possono testimoniare. Due persone purtroppo sono morte, tantissimi i feriti per “eccesso” di gioia. Ma quello che stupisce è il “contraltare” francese: eleganza e sobrietà nella cerimonia dell’Eliseo con Macron, nessuna dichiarazione – nessuna – da parte di Mbappè o altri giocatori in replica ai festeggiamenti argentini, decisamente oltre le righe. Come sopra le righe è Emiliano Martinez: la sua parata all’ultimo secondo su Kolo Muani lo ha scaraventato nell’olimpo dei più grandi di sempre, perché fare una parata come quella, in un momento così importante, è cosa su cui scrivere manuali di storia del calcio.
- Mbappè-Martinez, il clima era già teso
- Mbappè torna subito al lavoro
- Argentina-Francia, le parole di Mbappè nell'intervallo
- Mbappè, pronto nuovo assalto del Real Madrid
Mbappè-Martinez, il clima era già teso
Eppure, pochi minuti prima, il destro al volo di Mbappè gli aveva letteralmente piegato le mani: ugualmente, il numero uno argentino non è riuscito a intercettare i tre calci di rigore che il numero dieci francese gli ha tirato contro. Il clima tra i due non era disteso sin dallo scambio di battute a distanza che avevano avuto prima della finale. Il portiere aveva infatti pungolato l’attaccante della Francia: «Non conosce abbastanza il calcio, non ha mai giocato in Sudamerica. Se non hai questa esperienza, non puoi commentare. Ma non è niente. Sanno che siamo una selezione di livello mondiale e ci rispettano per questo». Le parole dell’estremo difensore erano arrivate in replica alle dichiarazioni del bomber del Psg, che aveva detto: «Il vantaggio che abbiamo noi europei è che giochiamo sempre tra di noi con partite di alto livello, come ad esempio la Nations League. In Sudamerica non hanno niente di simile. Il calcio europeo è in continua crescita».
Mbappè torna subito al lavoro
Fatto sta che, tre giorni dopo la finale, Mbappè ha sorpreso tutti ed è tornato ad allenarsi con il Psg. Il club ha infatti pubblicato sul proprio account Twitter le immagini che mostrano il capocannoniere del Mondiale scendere da un furgone ed entrare nei locali del centro di preparazione di Saint-Germain-en-Laye. La notizia sta nel fatto che i giocatori del Psg reduci dalla Coppa del Mondo hanno avuto almeno dieci giorni di riposo, prima di unirsi ai compagni di squadra. Il ritorno di Mbappé era dunque atteso a gennaio. Come a dire: voi avete vinto ed è giusto che festeggiate, io mi rituffo nel lavoro perché al prossimo giro voglio vincere io.
Argentina-Francia, le parole di Mbappè nell’intervallo
E la stoffa del leader, oltre che del fuoriclasse, ce l’ha senza alcun dubbio. Lo hanno testimoniato anche le immagini raccolte nello spogliatoio della Francia nell’intervallo della finale, con l’Argentina avanti 2-0 e padrona assoluta del campo. «È una finale di Coppa del Mondo. È la partita di una vita. Non possiamo fare peggio di così – le parole di Mbappè rivolte ai compagni dopo essersi tolto la maglia e la benda intorno al polso, gettate per terra – adesso ragazzi, basta. Hanno segnato due gol, ormai è stato fatto. Torniamo in campo e smettiamola di fare gli scemi, andiamo avanti. Mettiamoci un po’ d’intensità nei duelli, facciamo qualcosa. Possiamo recuperare, ragazzi si gioca ogni quattro anni!».
Mbappè, pronto nuovo assalto del Real Madrid
E magari fra quattro anni Mbappè indosserà un’altra maglia di club. Capocannoniere a Qatar 2022, in Champions League ed in Ligue1: lo ha detto Guti, che da leggenda del Real Madrid tende a tirare acqua al mulino merengue, ma lo ha detto a chiare lettere anche Wayne Rooney: «Il Psg è un club enorme ma penso che Mbappé in Ligue 1 abbia fatto tutto ciò che doveva fare. Se vuole raggiungere i livelli di Messi e Ronaldo deve andare al Manchester United o al Real Madrid». Kylian ha firmato con il Psg solo un biennale, fino al 2024. La prossima estate potrà decidere se far scattare l’opzione fino al 2025, altrimenti tra 12 mesi sarà di nuovo svincolato. Florentino Perez disse dopo che l’affare sfumò: «Si sarà già pentito di non essere venuto al Real Madrid». Chissà che, una volta conclusa la straordinaria carriera di Benzema, non possa esserci una seconda occasione.