La sconfitta di ieri contro la Sampdoria ha evidenziato ulteriormente e con certezza assoluta che l’Inter, quando Lukaku non è disponibile o è acciaccato, come nel caso del match di Marassi nel quale è entrato dalla panchina all’incirca a metà del secondo tempo, necessita di un attaccante che possa rimpiazzarlo con altrettanta efficacia.
Come scrive un grande esperto di calciomercato come Alfredo Pedullà sulla Gazzetta dello Sport, bisogna però partire da un presupposto fondamentale, e cioè la partenza di Andrea Pinamonti, il cui ingaggio è di tre milioni a stagione, dato sempre più vicino al Benevento. Un obiettivo è Graziano Pellè, il quale però ha già 35 anni e la prospettiva di ingaggiarlo per sei mesi non piacerebbe al giocatore, che vorrebbe proposte migliori. Poi c’è la pista Eder, un altro abbondantemente oltre i 30, già in nerazzurro dal 2016 al 2018 e il cui cartellino appartiene alla proprietà di Suning. Il colpo migliore sarebbe Giroud, che è nel mirino anche della Juventus, ma l’attaccante francese costa caro e soprattutto è una delle poche pedine che funzionano in questo momento nel Chelsea.
Sicuramente però la priorità è cedere Eriksen per fare cassa e usarla per un attaccante che non sia necessariamente una mezza punta. A questo proposito un obiettivo può essere Gervinho, che a Conte piace molto e che a Parma non è più intoccabile. Stesso discorso per Gomez, ma sia per l’ivoriano sia per l’argentino serve budget. Inutile girarci intorno, la cessione di Eriksen in questo senso è essenziale, purtroppo per l’Inter però nessuno ha fatto ancora un’offerta accettabile per accaparrarsi il centrocampista danese, forse perché di ingaggio stagionale percepisce 7,5 milioni di euro netti più bonus: uno sproposito, considerando il rendimento dell’ultimo anno.