Non se lo aspettava nemmeno il primo dei pessimisti un inizio di stagione così difficile per la Mercedes. La scuderia tedesca è nell’occhio del ciclone visto il poco esaltante approccio alla nuova stagione in F1.
Che ci fosse qualcosa che non andava nel verso giusto, si era già capito a barcellona: vettura lenta e piloti insoddisfatti, un mix esplosivo che si è ripetuto anche in Bahrain, dove la Mercedes ha provato un veloce restyling della monoposto senza però trovare i giusti rimedi.
I primi due gran premi dell’anno sono andati seguendo la falsa riga di quanto avvenuto nei test pre-season. Auto poco performante e una marea di problemi da risolvere. A Sakhir, Lewis Hamilton che vorrebbe provare a vincere il suo ottavo titolo della carriera ha trovato per pura fortuna (ritiro delle due Red Bull) il terzo posto, mentre in Arabia Saudita, sul circuito cittadino di Jeddah, le cose sono andate peggio col quinto posto di Russell e addirittura il decimo del sette volte campione del mondo.
Preoccupa il motore, vistosamente meno performante di quello di Red Bull e Ferrari. Wolff è consapevole che nei Gran Premi a venire dovrebbero arrivare grosse modifiche per la vettura e lì si saprà con certezza quale ruolo potrà giocare la Mercedes in questa stagione.
“Dopo solo due gare disputate è davvero presto per dare dei giudizi; adesso dobbiamo effettuare altre analisi e confrontare altri dati sui livelli di resistenza prima di poter giudicare definitivamente se ci mancherà potenza”. Queste le parole del TP delle Frecce d’Argento.
Un’altra situazione “scomoda” per la Mercedes è la competitività della Ferrari. Se lo scorso campionato erano insieme alla Red Bull le macchine da battere, quest’anno, la Rossa sembra aver preso momentaneamente il posto della scuderia della stella.
“Il fatto che la Ferrari abbia fatto un passo in avanti enorme è sotto gli occhi di tutti. L’anno scorso è arrivata terza nel Mondiale, ma non era così competitiva per la vittoria. Detto questo però, non credo che ci siano grandi differenze nella power unit però“.
