Le lacrime represse a fatica a Parigi hanno lasciato dentro un desiderio di rivalsa. Jannik Sinner vuol riprendere a vincere, vuol dimostrare una volta di più di essere il numero 1. Può farlo sull’erba, stagione che dura poco ma che è ricca di appuntamenti importanti. Halle, dove deve difendere i 500 punti conquistati col successo dello scorso anno, è il trampolino di partenza verso Wimbledon. Che rappresenta il vero obiettivo, lo Slam più ambito, quello che sarebbe fantastico portare a casa. Alla vigilia dell’ATP 500 tedesco, Paolo Bertolucci dà al rosso di San Candido un paio di consigli per avvicinarsi al meglio alla nuova superficie.
- Bertolucci, le dritte a Sinner: "Cura servizio e rovescio"
- Le insidie dell'erba rispetto alla terra: da Halle a Wimbledon
- Sinner-Alcaraz, ecco quante possibilità hanno per Bertolucci
Bertolucci, le dritte a Sinner: “Cura servizio e rovescio”
“Sinner sull’erba sfrutti al meglio servizio e rovescio“. S’intitola così il corposo articolo pubblicato dall’ex capitano azzurro di Davis sulla Gazzetta dello Sport. Dove si mette subito in guardia Jannik dalle insidie della superficie verde. “C’è sicuramente un osservato speciale: è il timing delle esecuzioni che dovrà andare di pari passo con l’adattamento ai rimbalzi della pallina, del tutto diversi da quelli della terra. Anche per questo il back di rovescio sarà sollecitato e chiamato all’opera maggiormente, mentre il servizio slice verrà rispolverato dopo una lunga latitanza. Se sistema servizio e risposta non avrà bisogno di andare a rete o forzare soluzioni di serve and volley. Con le sue accelerazioni può fare molto più male da fondo campo”.
Le insidie dell’erba rispetto alla terra: da Halle a Wimbledon
Servizio e rovescio, dunque. Ma non solo. Cruciale anche la posizione: “C’è un aspetto posturale da non trascurare. Gli appoggi dovranno essere più raccolti, il compasso delle gambe più stretto, le scivolate più controllate. Le caviglie vanno preparate ai cambi di direzione improvvisi. Sull’erba non si improvvisa, serve una base solida”. Anche se le partite sono indubbiamente più veloci rispetto alla terra. “A Parigi alla fine era più stanco dell’avversario, ma non credo che a Wimbledon il problema della tenuta si ripresenterà con la stessa intensità”.
Sinner-Alcaraz, ecco quante possibilità hanno per Bertolucci
Il vero aspetto cruciale per Bertolucci è un altro: “La testa va sistemata. Jannik dovrà fare un lavoro mirato per liberarsi di quei sassolini che la finale di Parigi inevitabilmente gli ha lasciato. Per quanto forte sia, e lo è, una partita del genere non si dimentica facilmente. Carlos ha vinto le ultime due edizioni, ma sull’erba la sfida è 50 e 50. Questo Sinner è un giocatore diverso rispetto a quello che due anni fa si fermò in semifinale. Ha vinto Halle, ha mostrato che può fare ancora uno scatto in avanti. Non deve dimostrare nulla a nessuno, solo consolidare ciò che già è. Ed è tanto. Ha già dimostrato di essere forte, ora non resta che accompagnarlo. Wimbledon è il momento giusto per fare il salto definitivo“.