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Mick Schumacher, il futuro di un pilota predestinato

La storia del giovane figlio del mito dell'automobilismo, Michael vittima di un incidente sulla pista da sci

Pubblicato:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Mick Schumacher è il figlio di un uomo che ha dominato senza interruzione la Formula 1. Ha gareggiato e vinto in pista, nonostante Saturno contro e l’ordine inverso delle cose. Come è stato quando sua madre, Elizabeth, morì a poche ore dal Gran Premio di San Marino. Dovevano correre, Michael e suo fratello Ralph, e hanno corso sulle loro monoposto, vincendo.

Michael Schumacher, un mito della F1 padre di Mick

Suo padre Michael è stato aspramente criticato per la sua ossessiva cura verso dichiarazioni e comunicati, affidando di fatto la relazione con la stampa e i media in generale alla sua portavoce Sabine Kehm, una persona di famiglia, e all’inglese la sua poca loquacità. Mick ha ereditato dal padre la grande passione per i motori, quella che aveva condotto ai go kart – giovanissimi, praticamente bambini – Michael e suo fratello, anch’egli pilota di Formula 1.

Per Mick nell’immediato c’è la Formula 2, appena sotto la giostra del circus che suo padre aveva segnato così profondamente anche dopo il ritiro dalle gare. Perché la passione non finisce con l’addio, ma va oltre. Almeno per uno come Michael Schumacher.

Mick Schumacher, un predestinato dei motori

Mick è nato il 22 marzo 1999, a Vufflens-le-Chateau in Svizzera figlio di Schumacher e di Corinna Betsch, campionessa europea di equitazione. Nel 2008 con la famiglia si è trasferito a Gland dove ha inziato poco dopo la sua carriera nei Kart a 9 anni.

Schumacher un cognome ingombrante: ecco Mick Betsch

Agli esordi, Mick non intendeva esporsi ai riflettori oltre il dovuto: agli esordi ecco un giovanissimo e interessante pilota: Mick Betsch. Come papà, Mick ha fatto tanta palestra nei kart, nel 2011 e nel 2012, nella classe KF3 ADAC, migliorandosi, dal nono al settimo posto di fine stagione, correndo in parallelo anche nell’Euro Wintercup KF3, finendo terzo nel 2011 e 2012.

Così come ha chiuso sempre terzo, nel 2013, nel campionato tedesco Junior Kart e nella CIK-FIA Super Cup KF. Non è un vincitore fin da subito, ma la sua tempra si è rinforzata meglio. Nel 2014, Schumacher ha chiuso la stagione al secondo posto nei vari campionati kart, internazionali e mondiali. Tanto da meritarsi i test in Formula 4 e, nel 2015, il debutto nelle monoposto ADAC con la Van Amersfoort Racing, con cui ha concluso l’anno al decimo posto e una vittoria. Ha insistito, nel 2016, correndo il campionato tedesco e insieme quello italiano con la Prema, legata da sempre alla Ferrari Driver Academy.

Il contratto firmato da mamma Corinna

“Anche se era già maggiorenne, il contratto l’ha firmato mamma Corinna”, ha spiegato all’epoca René Rosin, confermando il ruolo importantissimo della mamma che ha seguito sempre anche le vicende contrattuali di suo marito. L’approdo in Formula 3, nel 2017, lo ha consacrato: subito ecco il podio, ma la stagione è finita appena al dodicesimo posto. Nulla di irreparabile, per Schumi jr.

“Il passo era giusto fin dal via del campionato, nelle prime gare non riuscivo ad esprimermi, poi a Spa c’è stata la svolta, già dalle qualifiche, dove non riuscivo a sbloccarmi, e così mi sono liberato anche in gara. Anche se l’obiettivo, in F2, è migliorare in ogni aspetto e diventare un pilota completo”.

Il manager di Mick Schumacher, Nicolas Todt

Eccoci alla Ferrari, sponsorizzato dal suo nuovo manager Nicolas Todt, anche lui figlio d’arte. Come il figlio di Jean Alesi, Giuliano e il nipote di Emerson Fittipaldi, Christian, anche loro nella Driver Academy rossa, per Mick il futuro è Rosso. Anche i test di Jerez sembrano ribadirlo. “Per chi come me lo ha visto nascere ha un significato emotivo particolare accogliere Mick in Ferrari. Lo abbiamo scelto per il suo talento e per le qualità umane e professionali che ha messo già in mostra malgrado la sua giovane età”, commenta il team principal di Maranello, Mattia Binotto.

Mick Schumacher finalmente realizza un sogno: il giovane Schumi approda in Haas, scuderia statunitense motorizzata Ferrari, per il campionato del mondo di Formula 1 2021.

Gli insegnamenti di papà Michael Schumacher

Papà, che lotta dopo il terribile incidente sulla pista da sci che lo ha colpito, gli ha regalato suggerimenti, prima di quel terribile incidente che ha segnato la sua vita e quella della sua famiglia: “Mi disse di lavorare con la squadra, come se fosse una famiglia, avendo sempre fiducia in tutti quelli che la compongono. Lo ascolto: sono alla Prema dal 2016, tanti piloti sono andati via in fretta, mentre, insieme, tutti noi, abbiamo costruito una realtà unita”.

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