Il ribaltone in casa rossonera continua a far discutere. La scelta del Milan di decidere di confermare a sorpresa Stefano Pioli e abbandonare la pista che portava a Ralf Rangnick ha generato un’ondata di polemica sui social. Per alcuni si tratta della scelta giusta, in linea con i risultati conquistati negli ultimi mesi.
Per altri invece si tratta di una scelta conservativa, i buoni risultati di questa parte di stagione possono portare nel futuro a un rallentamento. La scelta di non rischiare oggi potrebbe comportare conseguenze nel futuro.
Ziliani: “Ora tutti brindano e festeggiano”
Anche il giornalista Paolo Ziliani si inserisce nella questione e si schiera tra quelli che criticano la scelta del club rossonero, facendo notare che Rangnick poteva rappresentare una svolta, forse epocale: “Tutti pazzi quando sulla scena del calcio compare un Sacchi, un Klopp, ma anche un Ten Hag o fianco un Gasperini, poi il Milan butta a mare Rangnick per proseguire con Pioli (con tutto il rispetto per Pioli) e tutti brindano e festeggiano. Sarà…”.
La reazione dei social
Un’occasione mancata per Ziliani, ma alcuni tifosi provano a spiegare la scelta di Gazidis: “Temo che l’idea di altri cinque anni per un nuovo progetto, l’ennesimo, ripartendo da zero e senza certezze, abbia fatto paura. Oggi il Milan ha quasi un gioco. E dopo il flop totale di Giampaolo credo abbiano preferito qualcosa di concreto”, scrive Francesco.
E lo stesso Ziliani a rispondere: “Giampaolo fu una scelta ponderatissima di Maldini. Poi Rangnick è quello che ha scoperto e inventato Firmino, Kimmich, Manè, Alaba, Haaland (e molti altri) e proprio sprovveduto, visti Salisburgo e Lipsia non mi pareva”.
Sulla stessa scia del giornalista si schiera anche Sandisky: “Alla seconda stagione Padre Pioli viene esonerato. E’ un film che si ripete. Gazidis ne esce malissimo”. Ma c’è anche chi pensa a delle spiegazioni alternative alla scelta del Milan: “Se hanno desistito – scrive Gioacchino – significa che c’è una situazione troppo onerosa e ingarbugliata”. Francesco invece applaude la decisione: “E’ la scelta giusta. Dimentichiamo che i migliori allenatori sono in casa nostra, e gli stranieri salvo qualche rara eccezione, in Italia hanno sempre fatto male”.
