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Mondiali, Ceccon come Phelps: è iscritto a 5 gare. Thomas si lamenta delle medaglie e ammette: “Non ce la facevo più”

Thomas Ceccon sarà uno degli atleti di punta ai Mondiali di nuoto di Singapore: l’azzurro ha deciso di gareggiare nei 50, 100 e 200 dorso, e nei 50 e nei 100 farfalla

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Thomas Ceccon pigliatutto, o almeno ci prova. L’atleta di punta della nazionale italiana arriva ai Mondiali di nuoto di Singapore intenzionato a fare bottino pieno, anche se l’obiettivo vero rimane puntato alle Olimpiadi di Los Angeles 2028.

Ceccon in versione Phelps

Thomas Ceccon va a caccia di tutti i podi possibili: il nuotatore azzurro arriva ai Mondiali di Singapore con la “volontà di migliorarsi”. E’ questo il primo obiettivo e il suo programma di gare dà la sensazione che il campione olimpico di Parigi sia ancora alla ricerca del suo piano d’azione più convincente in chiave futura. Si spiega anche così la decisione di scendere in acqua in tutte le distanze del dorso (50, 100 e 200) e di provare a fare la voce grossa anche a farfalla (50 e 100) senza dimenticare l’eventuale partecipazione alle staffette.

Le rivelazioni al Sole 24 Ore

Prima della partenza per Singapore (dove i Mondiali sono cominciati con i tornei di pallanuoto), Ceccon ha raccontato il suo ultimo periodo nel corso di un’intervista al Sole 24 Ore: “Questo periodo di viaggio (Brisbane e Fort Lauderdale, ndr) non è stato soltanto una tappa sportiva ma l’ho fatto per mettere un po’ di distanza, per allontanarmi dalle tensioni e dal carico di aspettative. Avevo bisogno di cambiare aria, a casa non ce la facevo più per mlle motivi. Ora mi sento più tranquillo. Ai mondiali vado con l’intento di dare il meglio. Anche se l’emozione e la fame non sono più quelle di una volta. Ho già vinto tutto quello che si poteva vincere”.

Le medaglie di latta

La spinta per provare a salire sul podio non arriva di certo dalle medaglie che l’organizzazione dei Mondiali di Singapore ha deciso di coniare. La scelta del materiale è infatti ricadute sull’alluminio ottenuto dal riciclo delle lattine con il progetto “Trash to Treasure” che ha visto la partecipazione anche delle scuole di Singapore e per il quale sono state utilizzate 100mila lattine per la realizzazione di 5mila medaglie. Sicuramente una scelta ecologista apprezzabile ma anche sotto il profilo del design non si tratta di certo delle medaglie più belle mai realizzate come scherza anche Ceccon sulla sua pagina Instagram: “Sicuramente un mondiale che non verrà ricordato per le medaglie”.

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