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Mondiali Rugby Francia-Italia dove vederla in tv e streaming. Formazioni: rivoluzione Crowley

Gli Azzurri non hanno mai avuto accesso alla fase a eliminazione diretta di un Mondiale di rugby ma se c’è una squadra che può far soffrire la Francia, altra non potrebbe essere se non l’Italia

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

La speranza è l’ultima a morire. E poi diciamocelo: se c’è una squadra che può far soffrire la Francia, quella altri non potrebbe essere, se non l’Italia. È tutta una questione mentale: i Blues sanno di essere più forti e hanno lavorato per anni per farsi trovare pronti adesso, cioè quando la posta si fa seria, col mondiale casalingo pronto a entrare nel vivo con le sfide a eliminazione diretta.

Dove l’Italia non è mai entrata nelle precedenti 9 edizioni della Coppa del Mondo e dove proverà a spingersi, consapevole che stavolta dovrà rasentare la perfezione per ribaltare un pronostico che la vede inesorabilmente battuta in partenza.

Ma se l’aspetto psicologico conta (e nel rugby è così), allora occhio alle sorprese: la Francia è superiore e convinta dei propri mezzi, ma contro di noi ha spesso e volentieri sofferto, vedi nell’ultimo precedente nel Sei Nazioni dello scorso febbraio (29-24 a Roma, col fiatone).

I transalpini hanno tutto da perdere

E mai come stavolta avrà tutto da perdere: vero che potrebbe qualificarsi da prima del girone anche perdendo ma totalizzando due punti di bonus (cioè segnando 4 mete e limitando lo scarto a meno di 7 punti), oppure semplicemente pareggiando (che nel rugby è esercizio assai complicato), ma una sconfitta “piena”, magari condita da un solo punto di bonus, la metterebbe sull’uscio di casa, pronta ad essere sbattuta fuori.

Fantarugby? Forse, ma non si può partire rassegnati prima ancora di scendere in campo.

Francia-Italia dove vederla in tv e streaming

La partita di Lione, in programma venerdì 6 ottobre alle 21, sarà trasmessa in diretta da Rai 2 e Sky Sport 1.

Crowley sa perfettamente che l’Italia è attesa da una battaglia: la mischia francese è forse la più forte del mondiale, con gente come Atonio, Baille e Maukava in grado di arare il campo in mischia chiusa senza troppi complimenti.

La Francia però ha un piccolo (grande) difetto: tende spesso a spegnere la luce, a concedersi cioè qualche pausa di troppo nel bel mezzo della partita, ed è lì che l’Italia dovrà cercare di inserirsi per provare a ribaltare l’inerzia di una sfida altrimenti segnata.

Tenere botta nel primo tempo

Dovranno essere bravi gli azzurri a tenere botta almeno fino all’intervallo, cosa non accaduta contro la Nuova Zelanda, perché poi i cambi in uscita dalla panchina (Zuliani è stato tra i migliori di tutto il mondiale per impatto sulle partite, Pani è un elemento affidabile e Riccioni sarà utilissimo per ridare vigore alla prima linea) potrebbero giocare a favore della nazionale di Crowley.

Chiaro che i Blues, anche senza Dupont, restano superiori: Ramos sin qui s’è dimostrato cecchino infallibile, Penaud al piede sposta gli equilibri e Flament-Woki rappresentano forse la coppia di seconda linea più forte del torneo.

La voglia di riscatto delll’Italia

La pressione del dover vincere a tutti i costi, però, potrebbe giocare loro un brutto scherzo. E farà il paio con la voglia dell’Italia di riscattare la serataccia del venerdì precedente contro gli All Blacks.

Dopotutto, sebbene i precedenti tra le due nazionali raccontino di un evidente dominio transalpino (44 vittorie a 3), l’Italia in Francia ha già vissuto la sua giornata di gloria: 22 marzo 1997, a Grenoble, in Coppa Europa, vittoria per 40-32, il trionfo che convinse il board del Cinque Nazioni ad aprire una volta per tutte la porta alla nazionale azzurra. Oggi come allora, c’è da fare la storia.

Cancellare la Nuova Zelanda

Non si può, insomma, pensare che l’Italia vista contro gli All Blacks corrisponda al reale potenziale di cui dispone. Partita nella quale gli azzurri sono entrati in campo sfiduciati, quasi (appunto) rassegnati, subendo una ripassata dai connotati epici.

Anche un po’ di sana rivalsa dovrà scuotere la nazionale di Crowley, che qualora dovesse perdere vedrebbe concluso il proprio percorso sulla panchina azzurra (dal prossimo Sei Nazioni ci sarà l’argentino Gonzalo Quesada).

Una partita nata male e finita peggio non può e non deve cambiare il giudizio su tutto il lavoro svolto, e tantomeno può essere presa a pretesto per giudicare il reale valore di una squadra

ha sentenziato il coach neozelandese.

Abbiamo perso il filo che ci ha consentito di arrivare preparati a tutte le sfide affrontate nell’ultimo ciclo, ma adesso ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito come evitare di ricadere negli stessi errori. Gli All Blacks sono il passato, ora bisogna solo e soltanto pensare alla Francia e a giocare per 80’ con tutte le forze di cui disponiamo.

Rivoluzione forzata per Crowley

Con cinque novità nel XV di partenza, più tre cambi di posizione, Crowley ha fatto capire che c’era bisogno di rimodulare un po’ di cose. In prima linea i tre cambi in realtà sono stati pressoché obbligati: la furia dei neozelandesi ha letteralmente schiantato la mischia azzurra, con Fischetti tornato a casa con tre cartilagini costali fratturate e Nicotera fuori per concussion.

Anche Riccioni, non al meglio, partirà dalla panchina, con Ferrari spostato a sinistra (ruolo già ricoperto nel mondiale di 4 anni fa, ha specificato Crowley), Faiva e Ceccarelli a comporre il terzetto.

Torna Cannone, Bruno favorito a Morisi

Il ritorno di Niccolò Cannone in seconda linea è figlio dei problemi fisici di Dino Lamb, mentre la scelta di preferire Pierre Bruno a Luca Morisi è fatta con l’idea di provare a sfruttarne la sua maggiore attitudine a giocare in campo aperto, avendo leve piuttosto veloci.

Bruno all’ala consentirà ad Ange Capuozzo di tornare a giocare estremo, con il conseguente ritorno di Paolo Garbisi a primo centro e Tommaso Allan all’apertura, con Varney confermato mediano di mischia. Per il resto giocheranno i soliti noti: Brex e Ioane in difesa, Cannone e Lamaro in terza linea, Ruzza e Negri in seconda. Sperando che in tutti ci sia un po’ di sana voglia di reagire dopo lo schiaffone rimediato con gli All Blacks.

Francia-Italia formazioni ufficiali

FRANCIA: 15 Thomas Ramos, 14 Damian Penaud, 13 Gael Fickou, 12 Jonathan Danty, 11 Louis Bielle-Biarrey, 10 Matthieu Jalibert, 9 Maxime Lucu, 8 Gregory Alldritt, 7 Charles Ollivon (C), 6 Anthony Jelonch, 5 Thibaud Flament, 4 Cameron Woki, 3 Uini Atonio, 2 Peato Mauvaka, 1 Cyril Baille. A disposizione: 16 Pierre Bourgarit, 17 Reda Wardi, 18 Dorian Aldegheri, 19 Romain Taofifenua, 20 Francois Cros, 21 Baptiste Couilloud, 22 Yoram Moefana, 23 Melvyn Jaminet.

ITALIA: 15 Ange Capuozzo, 14 Pierre Bruno, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Paolo Garbisi, 11 Montanna Ioane, 10 Tommaso Allan, 9 Stephen Varney, 8 Lorenzo Cannone, 7 Michele Lamaro (C), 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Niccolò Cannone, 3 Pietro Ceccarelli, 2 Hame Faiva, 1 Simone Ferrari. A disposizione: 16 Marco Manfredi, 17 Federico Zani, 18 Marco Riccioni, 19 David Sisi, 20 Manuel Zuliani, 21 Alessandro Fusco, 22 Luca Morisi, 23 Lorenzo Pani.

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