Anche se la corsa al Masters 1000 di Montecarlo si ferma ai quarti di finale, Lorenzo Musetti farà tesoro dell’esperienza nel Principato, valsa la grande impresa contro il NR. 1 del Ranking Novak Djokovic e una partita senza storia con il connazionale Jannik Sinner, vittorioso in due set: “Sicuramente la fatica si è fatta sentire, ma non voglio togliere meriti a Jannik che ha strameritato la vittoria. Ha imposto il suo gioco, ha fatto quello che fa meglio, è un momento in cui si trova in particolare fiducia: il suo primo set è stato a un livello veramente alto; era difficile stargli sopra. Questa sconfitta non cancella le vittorie degli scorsi giorni, ma dovrò ovviamente abituarmi a gestire meglio le energie; non capita però tutti i giorni un match come quello di ieri: spero di abituarmi, vorrebbe dire che sto battendo i migliori del mondo. La mia conquista è essere ritornato a giocare il mio tennis, in una situazione di fiducia mentale“.
Il classe 2002, che ha girato pagina dopo le brutte esibizioni in Sudamerica, sa di avere ampi margini di miglioramento: “Dovrò lavorare parecchio su questo, avvicinarmi al campo. Ieri ho avuto il coraggio di girare e spingere di dritto e fare il punto. E poi ho il compito di risolvere il rapporto di amore e odio che ho con il mio servizio, a volte mi sento forte, ma faccio fatica a tenere costante questo fondamentale. Devo lavorarci per trovare la continuità che avevo alla fine dell’anno scorso. E infine devo continuare a lavorare su fisico e mente“.
La vittoria su Djokovic ha inserito Musetti nel ristretto novero degli azzurri che hanno lo scalpo del re: Barazzutti, Panatta, Pozzi, Volandri, Fognini, Sonego e Sinner.