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Moratti: "Nel '98 anche con il VAR sarebbe finita allo stesso modo"

Intervistato dal 'Corriere dello Sport', l'ex presidente nerazzurro è in clima Inter-Juventus: "Ora la vivo meglio. Superlega presentata male".

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Moratti: "Nel '98 anche con il VAR sarebbe finita allo stesso modo" Fonte: Getty Images

Tre punti di distanza in classifica, una rivalità con pochi eguali in Italia e nel mondo: Inter-Juventus è uno dei due big match del nono turno di Serie A, posticipo domenicale che Massimo Moratti non si perderà sicuramente, che sia allo stadio o davanti alla tv.

Il rapporto tra i tifosi nerazzurri e l’ex presidente è ancora forte: durante la sua lunga gestione sono passati campioni del calibro di Ronaldo e Zlatan Ibrahimovic, stelle splendenti a più riprese del derby d’Italia. Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, Moratti ha parlato della differenza tra due dei suoi colpi più grandi.   “Vendere non mi veniva bene… Però Ronaldo e Ibra furono grandi operazioni, autentici investimenti. Gli opposti. Il Ronaldo del ’98 non è descrivibile con accenti umani, era baciato da Dio”. “Ibrahimovic? Sì. Un tipo davvero speciale, molto simpatico. La cantante lirica, voleva essere rispettato, la squadra dove riconoscerne la leadership, lui era il capo, dava anche ottimi consigli. Ancora oggi, a quarant’anni, non sembra cambiato”.

Dici Inter-Juventus e il pensiero va subito al 26 aprile 1998, alla gara disputata al vecchio ‘Delle Alpi’ e passata alla storia per il rigore non concesso ai nerazzurri dall’arbitro Ceccarini per il placcaggio di Iuliano ai danni di Ronaldo. “Oggi vivo quella partita con molta più serenità, meno passato e più presente, l’emozione è gestibile. Sono un tifoso meno sofferente… prima di entrare allo stadio”. “Come sarebbe finita con la tecnologia nel 1998? Sarebbe stato uguale, perché dietro al VAR ci sarebbe stata gente che la pensava allo stesso modo”.

La presentazione della Superlega, accompagnata da feroci critiche, è stata la pietra tombale sul progetto. “Presentata molto male, al punto che è il progetto è stato immediatamente cancellato. L’obiettivo dei club è quello di trovare il modo di portare a casa più soldi e posso anche capirlo, ma non si può sviluppare un piano del genere senza ascoltare la gente, gli appassionati e uscendo dal sistema”.

Nelle intenzioni future di Moratti non c’è un ritorno all’Inter, ipotesi paventata da qualche tifoso romantico dopo un risultato negativo. “È successo spesso, anche di recente. Una sconfitta dell’Inter e scatta la chiamata. Ma è una strada che non è più percorribile”.

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