Il Milan piange Ambrogio Pelagalli. Classe 1940 di professione terzino, ha vestito la maglia rossonera dal 1961 al 1966, laureandosi anche campione d’Europa nel 1963 nella mitica notte di Wembley che consegnò ai rossoneri (e al calcio italiano) la prima Coppa dei Campioni della storia, ma che non lo vide tra i protagonisti. Si è spento a 84 anni.
- Addio ad Ambrogio Pelagalli
- Il più grande rammarico di Pelagalli
- Primo contratto rossonero a 14 insieme a Trapattoni
- Pelagalli portiere da standing ovation
Addio ad Ambrogio Pelagalli
Un altro pezzo di storia del calcio italiano e rossonero se ne va. All’età di 84 anni si è spento Ambrogio Luigi Pelagalli. Terzino, ma anche centrocampista che nella sua carriera con le maglie anche di Roma, Atalanta, Taranto in B e Piacenza in C è sceso in campo per oltre 350 volte tra Serie A e Cadetteria. Ha chiuso la carriera nella Medese, tra i dilettati, in veste di capitano e allenatore.
Il più grande rammarico di Pelagalli
Con il Milan, Pelagalli ha vinto anche uno scudetto e, pur non riuscendo a scendere in campo in finale per colpa di un infortunio muscolare, ha messo in bacheca una Coppa dei Campioni conquistata a Wembley il 22 maggio 1963 dalla spedizione di Nereo Rocco ribaltando il Benfica di Eusebio grazie alla doppietta di José Altafini. Come confessato qualche anno fa a La Provincia Pavese, proprio l’aver mancato quella gara rimase il suo più grande rammarico.
Primo contratto rossonero a 14 insieme a Trapattoni
Nato a Pieve Porto Morone il 15 febbraio del 1940, Pelagalli era cresciuto calcisticamente del Dagrada Manzoni, firmando poi a 14 anni il suo primo contratto con il Milan, insieme a un certo Trapattoni e vinse due edizioni del Torneo di Viareggio. Nel 1959 vinse i Giochi del Mediterraneo con l’U21. Debuttò in A a 20 anni e, dopo il prestito all’Atalanta, divenne titolare fisso nel Milan. Ancor prima di lasciare il calcio giocato si sedette in panchina guidando tra le altre il Taranto, il Pavia, il Derthona, l’Oltrepò, il Pergocrema e molte altre, fino al Cremapergo nel 1996.
Pelagalli portiere da standing ovation
Come ricordato anche da La Gazzetta dello Sport, tra le curiosità legate a Pelagalli calciatore anche applausi a scena aperta dall’Olimpico quando, con la maglia giallorossa della Roma indosso, dovette sostituire tra i pali Alberto Ginulfi, espulso in una gara proprio contro il Milan. La contesa si chiuse sull’1-1 anche, e soprattutto, grazie alle parate e agli interventi super di Pelagalli.