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Morto Jorge Toro, leggenda del Cile: idolo di Modena e Samp, fece piangere l’Italia

A 85 anni scompare uno dei più forti giocatori cileni, nel '62 ai Mondiali demolì gli azzurri poi venne a giocare da noi e fu amato da tutti i tifosi

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E’ morto all’età di 85 anni Jorge Toro, uno dei centrocampisti più prolifici che il calcio cileno abbia mai avuto che ebbe gloria anche nel nostro campionato. Protagonista assoluto con la sua nazionale ai Mondiali del ’62, Toro fu il primo giocatore del Cile a giocare in Italia. Centrocampista destro atipico, dotato di un ottimo piede destro e di un tiro potente, Toro era un ragazzino di 11 anni quando arrivò al Colo-Colo dove si affermò prima di venire in Italia. Con la sua nazionale ha giocato 58 partite.

Toro soffriva di leucemia dal 2010

Affetto da leucemia sin dal 2010, Toro non si è mai arreso, ha affrontato la malattia con ottimismo e nei suoi ultimi anni ha partecipato a diversi eventi tributo, in cui è stata riconosciuta la sua pluripremiata carriera. I suoi ultimi giorni li ha trascorsi con la famiglia nella Costa Centrale, dove prima di morire ha ricevuto l’unzione degli infermi.

La carriera di Jorge Toro, dalla Samp al Modena

Era il 5 maggio del 1968 quando Toro divenne definitivamente un idolo del Modena, una delle tre squadre italiane dove giocò. Merito di una punizione capolavoro contro il Catanzaro in B. Aveva già segnato il primo gol quando da posizione impossibile, più vicina alla bandierina del calcio d’angolo che al vertice dell’area, di estern destro la mise all’incrocio. Da quella volta ad ogni punizione corrispondeva una invocazione “Toro-Toro” e qualche altro miracolo riuscì, anche se non fu sufficiente a far tornare il Modena in serie A.

Toro mandò a casa l’Italia ai Mondiali ’62

Toro era un nome noto da tempo agli italiani. Dopo essere stato uno dei giustizieri degli azzurri ai mondiali del 1962 in una memorabile corrida in cui agli italiani saltarono i nervi dopo reiterati falli dei padroni di casa (Cile 2 Italia 0 e secondo goal del Toro), venne ceduto dal Colo Colo alla Sampdoria per 150mila dollari, una cifra record per l’epoca, ma all’inizio stentò, riuscendo solo a giocare 16 partite, con 3 gol. E’ al Modena che diventa un big (122 partite e 18 gol) poi passa al Verona per tornare ancora a Modena.

Vinse uno scudetto anche da allenatore

Quando smise di giocare iniziò la carriera da allenatore, dirigendo Deportes Colchagua, Unión La Calera, Santiago Wanderers, Deportes Iquique e Cobreloa. Con gli orange visse la sua ultima gioia calcistica vincendo lo scudetto del 1985.

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