Napoli, lo sport italiano ed in particolare la pallanuoto dicono addio ad Alfonso Buonocore, per tutti Fofò, nuotatore olimpico e pilastro del Circolo Canottieri del capoluogo campano, spentosi oggi all’età di 90 anni.
- La carriera di Fofò Buonocore: dalle prime nuotate ai record con Carlo Pedersoli
- Le Olimpiadi e la carriera da master e da commercialista
- Il cordoglio del figlio Fabrizio, anch'esso pallanuotista
La carriera di Fofò Buonocore: dalle prime nuotate ai record con Carlo Pedersoli
Uno sportivo di alto livello che in carriera vinse il titolo nazionale con i Canottieri (dove giunse all’età di 13 anni, e “non ne sono mai più uscito” come disse in una intervista rilasciata a Repubblica nel 2011) sia nel nuoto che nella pallanuoto, oltre a prendere parte a due edizioni consecutive dei Giochi Olimpici, ovvero Helsinki 1952 e Melbourne 1956.
Buonocore iniziò a nuotare da giovanissimo, diventando nel 1946 campione allievi. Successivamente arrivò la vittoria nei 400 stile e l’ingresso nel mondo della Nazionale. Gli allenamenti continui al mare, sia nella stagione estiva che in quella invernale, con l’amico Enzo Fusco caratterizzavano la routine di Fofò, che nell’intervista a Repubblica di un decennio fa ricordava: “Io ed Enzo fummo i primi, sotto la guida del professor Paolo Iodice, ad introdurre la preparazione atletica nel nuoto: ci allenavamo sulla pedana e in palestra con lo stesso impegno che mettevamo in piscina”.
Ed ecco quindi arrivare lo sport ad alti livelli e i record: in particolare, assieme a Carlo Pedersoli (quel Carlo Pedersoli, il futuro Bud Spencer), fu il primo ad imprimere sul cronometro il minuto netto nei 100 stile. Inoltre sui 200 arrivò ad un tempo pari a 2’16”, allora primato italiano.
Le Olimpiadi e la carriera da master e da commercialista
Quindi le Olimpiadi in Finlandia, lo scatto iconico di lui a bordo vasca con una ragazza giapponese (erano i primi Giochi in cui partecipava il Paese del Sol Levante dopo il secondo conflitto mondiale) e una gara dove però venne eliminato alla batteria (“Ma fu ugualmente una grande esperienza. Il nostro problema era l’allenatore che utilizzava sistemi antichi”, spiegò decenni dopo). A Melbourne arrivò il quarto posto con la squadra di pallanuoto, ed ancora titoli nazionali (con la Canottieri sia nel 1951 che nel 1958), il successo ai Giochi del Mediterraneo, il Posillipo trascinato dalla C alla A e i record europei.
Il secondo tempo della vita di Buonocore è stato dedicato agli studi in Economia e Commercio, diventando un apprezzato e noto commercialista in quel di Napoli. Ma non abbondonò mai lo sport: oltre ad essere socio benemerito del Molosigilio, continuò a gareggiare nei master, sino alla categoria Over 80 nei 50 e 100 stile e dorso. In una intervista disse: “Spesso vado nelle scuole ad insegnare ai bambini l’importanza del nuoto. In Italia manca la cultura dello sport, continuerò ad impegnarmi in questo senso. Ci sono ancora tante vasche da affrontare”.
Il cordoglio del figlio Fabrizio, anch’esso pallanuotista
Il figlio Fabrizio, a sua volta apprezzato pallanuotista per i Canottieri e Posillipo ed anche argento ai Mondiali (e pure esso commercialista), ha salutato così suo padre sui social: “Ciao papà, ora sei libero di tuffarti nel mare più azzurro che c’è, ti immagino nuotare libero da tutto il dolore e sorridere come solo tu riuscivi a fare. Sei sempre stato e sempre sarai il mio eroe ed il mio esempio da seguire”. Oggi si sono tenuti alle 13 i funerali, presso la Basilica di Santa Lucia di Napoli.