Clamoroso in Argentina. Un giovane e talentuoso pilota di motocross ha perso la vita a soli 23 anni, dopo l’amputazione del braccio sinistro il 20 novembre. Alberto “Wey” Zapata Bacur ha perso il controllo della moto durante un salto, finendo per essere travolto da altri due piloti. Diverse le polemiche per gli organizzatori che hanno permesso il ritorno in pista del pilota deceduto.
Solo due mesi fa, al periodico Carburando, Bacur ha dichiarato: “Le probabilità che potessi tornare in sella a una moto, a detta di medici e psicologi, era pari a zero. Ma ci ho creduto con tutto me stesso allenandomi duramente per lavorare anche sull’equilibrio. Ci sono quattro o cinque piloti amputati al mondo, ma nessuno di loro è tornato a correre come me”.
Una scelta coraggiosa quella di Bacur, ma una morte annunciata secondo Orlando Terranova, ex pilota con 7 Dakar alle spalle: “La verità è che il ritorno in sella è stata una follia. Avrebbero dovuto farlo desistere per il suo bene, perché era ovvio che prima o poi sarebbe incappato in un incidente fatale. Ogni volta che mi chiedevano di lui, ripetevo che avrebbero dovuto fermarlo. Già difficile fare motocross con due braccia, figuriamoci con uno solo. È praticamente impossibile, soprattutto se si pretende di competere con altri piloti. Chi l’ha fatto correre – ha concluso l’ex pilota argentino – ha firmato la sua sentenza di morte e messo in pericolo anche gli altri corridori”.