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MotoGp, che fine ha fatto Gibernau: lo storico rivale di Rossi rimasto legato all’Italia

La storia di Sete Gibernau, uno dei rivali più iconici di Valentino Rossi a inizio del nuovo millennio e pilota di Yamaha, Honda e Ducati rimasto fortemente legato all'Italia

Ultimo aggiornamento:

Matteo Morace

Matteo Morace

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Cresciuto con i motori nel sangue, Sete Gibernau è stato un pilota dal grande talento limitato dagli infortuni e uno dei principali rivali di Valentino Rossi a inizio del nuovo millennio. Dai suoi esordi come collaudatore ai secondi posti alle spalle del Dottore, passando per il suo amore per l’Italia fino ad arrivare alle sue passioni di oggi.

I motori nel sangue

Sete Gibernau nasce il 15 dicembre 1972 a Barcellona ed è nipote di Francisco Bultò, fondatore delle case motociclistiche Bultaco e Montesa, che dal 1982 è controllata da Honda. Inizia la sua carriera agonistica nelle competizioni di trial e dopo aver provato differenti tipologie di moto, potendo sfruttare quelle costruite dallo zio, nel 1990 Gibernau inizia a correre su strada, riuscendo l’anno successivo a conquistare il Campionato spagnolo juniores classe 125 a bordo di una Cagiva.

L’approdo in 250

Dopo quel successo a livello juniores Gibernau passa direttamente alla classe 250 del Motomondiale ricoprendo inizialmente il ruolo di collaudatore per Yamaha dal 1992 al 1994 e poi per Honda nel 1995 correndo solo una gara all’anno. La sua prima stagione a tempo pieno è quella del 1996 in 250, iniziata con la Honda del team AXO San Patrignano e terminata con la Yamaha del team di Wayne Rainey, in cui conquista 20 punti e ottiene come miglior piazzamento l’8° posto al Gp del Brasile.

L’esperienza nella classe 500

L’anno successivo passa alla classe 500 sempre come pilota del team Rainey Yamaha, concludendo la stagione al 13° posto con 56 punti. La stagione successiva gli viene affidata la NSR 500 V2 del team Repsol Honda e ottiene il suo primo podio della carriera arrivando 3° al Gp di Madrid.

In seguito all’infortunio di Mike Doohan il team Repsol Honda decide di affidargli la NSR 500 a quattro cilindri. Con la nuova moto ottiene quattro podi, 2° posto al Gp del Sudafrica e 3° posto ai Gp di Spagna, Catalogna e Olanda, e con 165 punti chiude 5° nella classifica finale del Motomondiale.

Dopo una stagione deludente chiusa con il 15° posto finale, nel 2001 viene ingaggiato dal team Movistar Suzuki, con cui Gibernau ottiene la sua prima vittoria nel Motomondiale al Gp della Comunità Valenciana. Conclude il suo ultimo anno nella classe 500 al 9° posto finale con 119 punti conquistati.

MotoGp e la rivalità con Rossi

Il primo anno (2002) nella neonata MotoGp si rivela negativo. A bordo della sua Suzuki ottiene solamente 51 punti che lo portano a concludere 16° nella classifica del Motomondiale, con il 4° posto conquistato al Gp della Repubblica Ceca come miglior risultato. La stagione successiva passa al Team Honda di Fausto Gresini.

In seguito alla tragica morte del suo compagno di squadra Daijirō Katō, avvenuta nel corso del primo Gp dell’anno in Giappone, gli viene affidata la RC211V ufficiale. Con la nuova moto ottiene i migliori risultati della sua carriera, diventando il principale rivale di Valentino Rossi alla conquista del Motomondiale. La prima stagione ottiene quattro vittorie (Sudafrica, Francia, Paesi Bassi e Germania) e dieci podi totali chiudendo la stagione al 2° posto con 277 punti, 80 in meno del Dottore.

Fonte: ANSA

Sete Gibernau con Valentino Rossi

L’anno seguente contende nuovamente il titolo mondiale a Rossi, arrendendosi solo al termine dell’ultimo epico giro del Gp di Philip Island, penultimo appuntamento stagionale. Gibernau chiude la stagione nuovamente con quattro vittorie (Spagna, Francia, Repubblica Ceca e Qatar), dieci podi totali e 257 punti in classifica, 47 in meno di Vale.

La stagione successiva passa in Ducati dove diventa il nuovo compagno di squadra di Loris Capirossi. La stagione è condizionata da due gravi infortuni che, purtroppo, lo portano a comunicare un primo ritiro l’8 novembre 2006. Torna a gareggiare con Ducati nel 2009, ma a causa di un nuovo infortunio e del ritiro dello sponsor scende in pista in sole sei occasioni prima di abbandonare la MotoGp.

Il legame con l’Italia

Come svelato dal pilota in un’intervista del 2022 rilasciata a La Gazzetta dello Sport, Gibernau è estremamente legato all’Italia, paese che attraverso i suoi team lo ha accompagnato per alcuni tratti della sua carriera:

Da pilota mi sono divertito davvero tanto. Non immaginavo di fare cos’ tanto. Mi sento privilegiato. E per questo devo ringraziare soprattutto l’Italia. Porto nel cuore il vostro paese. Mi sento come a casa, ho ancora molti amici in Italia. Poi ho iniziato a correre nel Motomondiale in 250 con il team italiano Axo San Patrignano e ho terminato la carriera in Ducati. Per questo motivo l’Italia è tanto importante per me

Fonte: ANSA

Sete Gibernau con Loris Capirossi ai tempi della Ducati

Cosa fa oggi

Dopo aver svolto il ruolo di analista tecnico per Dani Pedrosa nel team Repsol Honda, Gibernau è tornato in pista per un’ultima stagione nel 2019, questa volta in MotoE in sella a un’Energica del team Join Contract Pons 40, con cui chiude la stagione con 38 punti all’11° posto. Oggi vive in Svizzera con la famiglia e dedica il suo tempo a due sue passioni: il ciclismo e lo sci nautico.

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