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MotoGp, Iannone si sfoga dopo le controanalisi: "E' un trauma"

Confermata la positività, anche se il quantitativo è esiguo: cosa rischia.

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MotoGp, Iannone si sfoga dopo le controanalisi: "E' un trauma" Fonte: 123RF

E’ arrivato l’esito delle controanalisi effettuate al laboratorio della Wada di Kreischa, in Germania, su richiesta dei legali di Andrea Iannone dopo che un controllo antidoping effettuato dopo il Gp della Malesia aveva riscontrato la presenza di un androgeno esogeno anabolizzante vietato dal Codice Antidoping della FIM. Il campione B ha confermato la positività al Drostanolone, ma i valori emersi sono molto bassi e incoraggiano la tesi difensiva dei legali del pilota di Vasto sull’assunzione inconsapevole per contaminazione alimentare. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.

Per il centauro dell’Aprilia c’è ora l’incognita del giudizio della Fim, che potrebbe squalificarlo: le possibili sanzioni vanno dalla reprimenda a 2 anni di squalifica, che decorrerebbero dal 17 dicembre.

Mi sembra di  stare in un film di cui sono protagonista involontario: per essere uno sportivo che ha fatto tanti sacrifici è un trauma. Non faccio uso di integratori, solo o Supradyn o Polase”, questo lo sfogo del pilota alla Gazzetta.

“Se sei a posto con la tua coscienza possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento. I social? Non li guardo, se seguissi tutto quello che viene scritto e detto di me sarebbe ancora più dura: se la gente vuole parlare di Iannone faccia pure… Io non preparo piani B, la moto è la mia vita, non sono sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende“.

Il supporto dell’Aprilia: “Tanto, come una famiglia: non mi sarei mai aspettato una vicinanza simile e per me questo vale come una vittoria”.

La sostanza proibita è stata rinvenuta in valori esigui: “In questa situazione non vedo punti a favore, nel senso che la trovo surreale. Non mi esprimo e lascio fare all’avvocato De Rensis e alla giustizia”. 

Queste le parole dell’avvocato: “Le controanalisi dovrebbero attestare la presenza di metaboliti pari a 1,150 nanogrammi per millilitro, quantitativo esiguo, considerando anche che il pilota era da oltre un mese di in Asia e che il test, eseguito subito dopo il GP, era relativo a un campione di urina molto densa, pari a 1,024, per la forte disidratazione della corsa. È un dato che ci conforta verso la tesi della contaminazione alimentare, anche perché gli steroidi sono assunti con cicli lunghi, non occasionali. Alla prima comunicazione ufficiale avvieremo le nostre attività per mostrare l’estraneità di Iannone e riconsegnarlo all’Aprilia, di cui apprezzo l’atteggiamento garantista”.

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