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MotoGP Le Mans, Bagnaia Sprint disastrosa: "La (seconda) moto era strana". Martin avverte Ducati: "Nulla da dimostrare"

Sabato da dimenticare per Francesco Bagnaia partito male e ritiratosi al 3° giro della Sprint Race di Le Mans vinta da Martin. Qualcosa non ha funzionato sulla sua Ducati, a rivelare il retroscena Davide Tardozzi

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

Iniziata male, finita peggio. Questa in sintesi la Sprint Race di Le Mans per Francesco Bagnaia. Il due volte campione del mondo ha vissuto un sabato da incubo, peggio di quello di Jerez due settimane fa. Pecco è stato costretto al ritiro dalla gara breve che aveva peraltro cominciato nel peggiore dei modi.

Partenza a rilento, il pilota della Ducati si era ritrovato 14° alla prima curva dopo essere scattato malissimo dalla seconda pizza in prima fila al fianco di Martin. Al 3° giro poi la parola “fine” con il ritiro dopo un lungo. Insomma la Desmosedici col numero 1 sulla carena non sembrava lei. Cerchiamo di capire il perchè.

MotoGP Le Mans, la Sprint da incubo di Bagnaia

E dire che non era stato il solito venerdì per Francesco Bagnaia. Il due volte campione del mondo che ci aveva abituato a week end in crescendo, a partire cauto, centellinando passo e gomme prima di scatenarsi tra il sabato e soprattutto la domenica era partito forte ieri e stamattina: 2° nelle fp1, 2° in prequalifica, 2° in qualifica, sempre alle spalle di Martin con la sensazione di poterlo battere sul passo, sul ritmo, sulla gestione gomme.

Ed invece nulla di tutto questo. Mentre Martin parte bene dalla pole e gira davanti a tutti. Al contrario Bagnaia parte malissimo, la sua Ducati si impenna e si ritrova nella pancia del gruppo, addirittura 14°! La Sprint da incubo di Bagnaia iniziata male finisce pure peggio, Pecco stenta a rimontare, addirittura viene passato un paio di volte e scivola al 16° posto nel 2° giro, ma al 3° alza bandiera bianca dopo un lungo, la sua Ducati ha qualcosa che non va ed è ritiro. Il secondo dopo la Sprint di Jerez della settimana scorsa.

MotoGP Francia, Tardozzi e la scelta Ducati: “Bagnaia con la seconda moto”

A svelare una possibile chiave di lettura della Sprint da incubo per Pecco Bagnaia è stato Davide Tardozzi ai microfoni di Sky Sport: “Non si trovava con la seconda moto, evidentemente qualcosa non ha funzionato. Bisognerà capire cosa è successo”.

Bagnaia sul finire delle qualifiche era caduto nel suo ultimo time attack, peraltro pochi istanti dopo Martin. Sulla sua moto anche un principio di incendio che lo stesso Pecco, prendendo un estintore dagli steward a bordo pista, aveva provveduto a spegnere. Per questo motivo quindi la prima moto, la Ducati Desmosedici con cui aveva realizzato il secondo tempo, non era utilizzabile per la Sprint. “Abbiamo riportato tutte le modifiche e il setup sulla seconda” ha detto Tardozzi ma evidentemente non è bastato.

“Mi hanno fatto arrabbiare – aveva dichiarato a Sky Sport Pecco – Erano lì che guardavano la moto e nessuno dei 6 marshall aveva l’estintore. Ho dovuto fare una corsa per andare a prenderlo e tornare, meglio così sennò avrebbe preso fuoco tutto”.

Bagnaia non si capacita: “Moto strana sin dall’uscita box”

La versione sull’utilizzo della seconda moto è ovviamente confermata anche da Francesco Bagnaia che però non riesce a spiegare come mai la sua seconda Desmosedici fosse così “inguidabile”, sensazione avuta sin da subito:

“Solitamente si usa la moto con cui si è girato di più nel weekend, ma per me non rappresenta un problema cambiarla specie dopo la scivolata di stamattina. Ma c’era qualcosa che non funzionava già dal giro di ricognizione. La moto si comportava in modo strano. Ancora non sappiamo quale sia il problema. È difficile capire quale sia la causa. In un’occasione ho perso anche l’anteriore in uscita di curva. Cercheremo di capire”.

Le Mans, Martin pigliatutto: “Niente da dimostrare a Ducati”

Chi invece non ha avuto problemi, non è dovuto ricorrere alla seconda moto e soprattutto ha vinto e stravinto la Sprint Race, 12° successo su 24 gare brevi disputare, è Jorge Martin che continua a sognare una Ducati ufficiale: “. Faccio i complimenti al mio team che ha rimesso in piedi la moto dopo la caduta delle qualifiche, quando ho fatto l’outlap ho visto che era tutto apposto e quindi ho preferito tenerla. Bezzecchi mi ha dato filo da torcere, quando è caduto sono stato più tranquillo, è normale. Futuro? Non c’è più niente da dimostrare – spiega il pilota della Pramac e leader del Mondiale -. Credo sia tutto chiaro anche per la Ducati e speriamo che vada tutto come vogliamo”. “

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