Marc Marquez torna sul circuito, quello di Austin, dove è stato re assoluto dal 2013 al 2018, e ci torna dopo un secondo posto ad Aragon al termine di uno spettacolare duello con Francesco Bagnaia e un quarto a Misano. Ecco le sue parole nella conferenza stampa di vigilia del Gran Premio delle Americhe: “Fare un paragone tra Misano e Austin è difficile, sono piste diverse. Vengo qui per divertirmi, perché la pista mi piace. Ma è tutto l’anno che sto soffrendo in realtà, più che divertirmi. Sicuramente è una pista complessa, con tanti cambi di direzione. Molte curve sono a sinistra e questo mi aiuta. Se riesco a divertirmi in moto, tutto il resto viene da sé. Voglio essere a mio agio e gestire bene lo stile di guida sul tracciato. Ad Austin nel 2013 in un test privato ero due secondi più veloce degli altri e non sapevo neanche perché. Adesso la pista è cambiata ed è più difficile capire come essere veloci. Nei cambi di direzioni soffrirò, ovviamente, ma non voglio pensare troppo alla mia spalla. Preferisco le curve a sinistra, ma dipende anche dallo stile della moto. In Honda usiamo molto il freno posteriore e nelle curve a sinistra è più facile da controllare”.
Marquez ha poi risposto alle accuse rivoltegli all’annuncio del ritiro da Michel Fabrizio, che lo ha accusato di essere un cattivo esempio per i giovani piloti come Dean Vinales, morto tragicamente a Jerez: secondo Fabrizio, Marquez va oltre il limite del rischio e molti giovani lo stanno imitando: “Non capisco come un pilota possa dire una cosa del genere. Adesso non mi va di perdere tempo per rispondergli. Quando l’ho letto ho pensato: ‘dimentichiamolo’. Il rischio ci sarà sempre, è il mondo dei motori. Ma dobbiamo capire come ridurre questi rischi. Rispetto la scelta di Maverick, è normale. Io farei lo stesso, la Dorna cerca di migliorare la sicurezza, ma dei rischi ci saranno sempre. Fa parte del motorsport. Sforzarsi di trovare nuovi piloti significa avere più tracciati, più categorie, più piloti e più rischi. A volte è difficile trovare un buon compromesso. Ci sono tante categorie, ogni weekend c’è qualche gara. Questo significa moltiplicare i rischi rispetto al passato. La Race Direction lavora sempre molto bene per la sicurezza, ma ci sono situazioni che sfuggono al controllo“.
Il numero 93 ha anche parlato dei recenti test di Misano, che gli hanno permesso di sperimentare per la prima volta il prototipo pensato da Honda per il 2022. “La moto del prossimo anno è molto diversa, c’è una grande differenza, una delle maggiori che ricordi da un anno all’altro da quando sono in Honda. Il risultato è davvero interessante. Abbiamo migliorato i nostri punti deboli, ma adesso ovviamente ne abbiamo altri. Io e Pol (Espargaro, ndr) abbiamo visto che i risultati erano simili. Il primo contatto non è stato niente male, ma dovremo vedere come va anche su piste differenti. Il nostro punto debole quest’anno è stato il grip al posteriore. Lì ci siamo concentrati e per il 2022 abbiamo recuperato un po’, perdendo però qualcosa da altre parti. Si tratta di trovare un buon bilanciamento. Il tempo sul giro era molto simile. Ora è il momento di analizzare”.
Infine il sei volte iridato della MotoGP ha detto la sua sul duello per il titolo mondiale della MotoGP tra Quartararo e Bagnaia: “Fabio e Pecco sono molto veloci. Sono su un altro livello rispetto agli altri piloti. Quando lotti per il campionato hai sempre una spinta extra. Non sai perché, ma è così. Quartararo però ha due gare di vantaggio, questo è il punto di forza per lui, perché può fare errori. Pecco non può permetterselo, ma nel motorsport non si sa mai. Il punto forte di Pecco sono le piste stop & go”.