La MotoGP riparte dal Qatar il 28 marzo. Molti i protagonisti attesi alla vigilia e grandissima curiosità per l’ennesima stagione in pista di Valentino Rossi, il ritorno alle competizioni di Marc Marquez ancora avvolto nel mistero, nuovi talenti che sbocciano e tanti giovani centauri italiani pronti a dar battaglia. Si annuncia un mondiale equilibratissimo e imprevedibile, anche per via del Covid. Ne abbiamo parlato con Marco Melandri, ex campione della classe regina e oggi commentatore nelle dirette delle gare trasmesse da Dazn .
Che mondiale sarà quello del 2021?
Mi aspetto un mondiale sulla falsariga del 2020. Molto equilibrio, molti vincitori diversi e gran premi che si risolveranno in volata. A seconda delle piste e delle gomme le moto avranno un rendimento diverso con cambiamenti di performance notevoli. Mi aspetto una crescita nella competitività delle case ufficiali.
Cosa hanno detto i test invernali fin qui?
Hanno mostrato cose molto interessanti. Io sono rimasto impressionato per esempio da quello che ha fatto vedere Pol Espargarò e la confidenza che sta dimostrando con la sua moto. Poi sto notando un gran Quartararo e una Ducati velocissima, che sarà protagonista già in Qatar ma che poi in Europa, dove i tracciati sono meno adatti alle sue caratteristiche, potrebbe avere qualche difficoltà in più.
Quali sono i tuoi favoriti per il Mondiale?
Io vedo molto bene Quartararo, che l’anno scorso è molto cresciuto, ha preso sicurezza e quest’anno nel team ufficiale Yamaha è definitivamente pronto per il grande salto. Poi altro protagonista sarà sicuramente Miller. Anche lui è cresciutissimo e poi ha la capacità di fare il giro e di partire spesso davanti: in questa MotoGP partire davanti è sempre un vantaggio.
Finalmente un mondiale non dominato dagli spagnoli?
No, beh, tra i favoriti ci sono sicuramente anche Rins con la Suzuki; Mir che è il campione in carica e resta l’uomo da battere e Vinales che pur altalenante, è un grandissimo talento e può esplodere da un momento all’altro. Senza contare Marquez che è la grande incognita.
Chi può essere la sorpresa di questo mondiale? Un nome nuovo?
Io credo che la Ktm di Oliveira potrebbe fare cose molto interessanti
E gli italiani?
Morbidelli ha già dimostrato di essere un pilota da MotoGP, ma questa stagione sarà più difficile per lui perché avrà tutti gli occhi addosso, avrà più pressione rispetto all’anno scorso. Lui è consapevole di essere forte e che se vedrà gli altri davanti è solo perché ha una moto inferiore.
Bagnaia ha dimostrato già velocità ma deve trovare consistenza in gara; Petrucci avrà una stagione di passaggio, un’avventura tutta nuova e poi c’è Valentino…
Ecco Valentino Rossi che stagione potrà fare?
Ha cambiato moto, squadra e tutto ovviamente dipende dal feeling che avrà . Aveva bisogno di sentirsi più libero e forse questa nuova avventura potrebbe rilanciarlo. La vittoria del mondiale la escluderei e penso sia difficile che possa anche arrivare alla vittoria di un gp. Credo però che con la sua classe ed esperienza sarà sicuramente protagonista e me lo aspetto un po’ di volte a ridosso del podio. Però è chiaro che dipenderà anche dagli errori degli altri: qua il livello dei piloti è ormai elevatissimo e non si può sperare che ogni gara tanti contemporaneamente facciano disastri.
Ma chi glielo fa fare a 40 anni di stare ancora in pista?
Non voglio giudicare la sua scelta. Dipende dagli stimoli che uno ha: io non ne avevo più, non mi divertivo e ho chiuso. Lui si diverte ancora e finché ha la possibilità di avere una moto fa bene. Tutti lo vogliono in pista perché la MotoGP senza Valentino è un’altra cosa. E lui sta facendo vedere già dalle prove in Qatar che c’è e vuole essere protagonista.
E Marquez, può tornare come prima?
E’ una grande incognita. In assoluto da un infortunio grave come il suo non è impossibile uscire e tornare vincenti. Per esempio Doohan nel 92 si ruppe la gamba e poi tornò più forte di prima. Ma Marquez ha rotto il braccio ed è una cosa diversa: è molto più grave, perché il braccio viene sollecitato molto di più, si prende tutto il peso della frenata. E poi c’è il fattore psicologico: bisogna vedere se ha metabolizzato la caduta, il cervello non dimentica. Se si rimette in sella e fa km e riprende confidenza con la pista, la velocità , la gara Marquez può anche tornare competitivo, ma sarà davvero dura e ci vorrà del tempo.
Mir può ripetersi?
Certo! E’ lui l’uomo da battere, ha moltissimo talento e si confermerà ad alti livelli anche quest’anno. Chiaro che con Marquez sarebbe stata un’altra storia, ma il mondiale lo ha vinto meritatamente ed è stato pure un gran bel mondiale.
Insomma: Mir, Quartararo, moto sempre più performanti, un calendario ricco di insidie e le incognite Valentino e Marquez. Gli ingredienti per un mondiale top ci sono tutti
Sì, sarà un mondiale davvero all’insegna dell’equilibrio. Il livello dei piloti è sempre più elevato e ogni gara farà storia a sé, nel senso che a seconda delle caratteristiche della pista avremo molto probabilmente gare, vincitori e podi sempre diversi ogni volta.
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