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Napoli-Conte, scudetto e parole d'addio: la confessione che fa tremare i tifosi e la verità sul rosso

A 90' dalla fine del campionato i partenopei hanno un punto di vantaggio sull'Inter. Conte vede l'obiettivo vicino ma punge: "La rosa è ridotta all'osso"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

A 90′ dalla fine del campionato il Napoli ha lo scudetto in pugno. Gli azzurri non hanno brillato a Parma, ma grazie al pareggio della Lazio con l’Inter, i partenopei conservano un punto di vantaggio sulla squadra di Inzaghi. Conte, espulso nel concitato finale insieme a Chivu, vede l’obiettivo vicino, ma le sue parole sanno d’addio.

Napoli, missione scudetto: l’analisi di Conte

Lo 0-0 di Parma e il 2-2 tra Inter e Lazio consente al Napoli di presentarsi all’ultima in casa con un Cagliari già salvo avanti di un punto sui nerazzurri. “Siamo vicini, ci manca solo l’ultimo passo che dobbiamo fare col supporto dei nostri tifosi – ha dichiarato Conte ai microfoni di Dazn -. Questo è un campionato molto complicato e noi siamo stati tanto in testa alla classifica nonostante un’annata di grande difficoltà sotto tutti i punti di vista”.

L’ex ct della Nazionale spera di regalare il tricolore ai tifosi. “Sarebbe qualcosa di inimmaginabile. Trionfare a Napoli è diverso rispetto ad altre piazze dove sono abituati a collezionare scudetti e coppe”.

I limiti della rosa e la confessione che fa tremare i tifosi

Conte torna su una rosa sempre più ridotta ai minimi termini. “Oggi mancava Lobotka. Stiamo perdendo tutti i pezzi eppure continuiamo a stare lì, in testa alla classifica. Questi ragazzi ci mettono l’anima, il cuore, le gambe. Vincere sarebbe bello anche per le energie che ho speso a livello fisico”.

E continua: “Nella seconda parte stagione siamo andati a sottrarre giocatori, cambiando modulo e situazioni. Questa era già una rosa ristretta ma ora sta arrivando all’osso. Ora, però, abbiamo l’osso in bocca e non lo dobbiamo mollare”. Ancora sul tricolore: “Mi ripagherebbe di tutto quello che ci ho messo, sono andato oltre e so anche di essere molto stanco. Napoli è una piazza bellissima, c’è passione, entusiasmo, ma arrivano anche richieste che a volte vanno molto oltre le reali possibilità”.

Il gesto di Lukaku, le tensioni e il rosso a Conte

Lukaku si è notato più per quanto fatto da panchinaro nel finale di partita che per la sua prestazione in campo, decisamente scialba. Negli ultimi minuti della sfida del Tardini, poco dopo il rigore assegnato da Doveri per fallo su Neres e poi cancellato per un precedente fallo di Simeone, Big Rom si è improvvisato “cronista” per i compagni, invitandoli a non prendere gol dopo il pareggio della Lazio con l’Inter a San Siro.

Conte, poi, spiega poi il motivo dell’espulsione che gli farà saltare l’ultima e decisiva gara in casa col Cagliari: “Mi dà fastidio, perché lavori tutto l’anno per una partita decisiva. Confido nello staff, nei ragazzi, nel pubblico. Mi ha fatto innervosire l’ostruzione: vengo dal calcio inglese, mentre qui ho assistito crampi e finte. Dobbiamo migliorare”.

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