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MotoGP, terremoto dopo il caso Suzuki: dura risposta della Dorna

La casa giapponese vorrebbe lasciare a fine 2022 ma sarà necessario trovare un accordo dopo il contratto prolungato fino al 2026.

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La notizia dell’addio della Suzuki a fine 2022 ha scombussolato tutto il mondo della MotoGP. Dietro all’addio al Motomondiale ci sarebbero dei problemi economici per la scuderia della casa di Hamamatsu, che ha risentito profondamente della pandemia legata al Covid-19.

Una notizia inattesa che rischia di avere grandi ripercussioni sulla MotoGP, che dopo l’addio di Valentino Rossi e le difficoltà fisiche di Marc Marquez sta attirando poco l’interesse degli appassionati. Da valutare anche il futuro di Rins e del campione del mondo 2020 Joan Mir, col manager che ha ammesso: “Il ragazzo è sotto shock, lui voleva rimanere in Suzuki e la trattativa era in fase avanzata. Ho provato a ricontattare i dirigenti del team ma nessuno mi risponde e adesso serve una trattativa”. Probabilmente, lo spagnolo andrà in Honda accanto a Marc Marquez.

MotoGP: addio Suzuki, dura risposta della Dorna

Il futuro della Suzuki però è ancora da decifrare. La Dorna infatti, la società che organizza la competizione, è intervenuto a gamba tesa e ha rilasciato un comunicato piuttosto eloquente: “Dorna Sports ha contattato ufficialmente la casa giapponese per ricordare che le condizioni del loro contratto per correre in MotoGP non consentono loro di prendere questa decisione unilateralmente – si legge nella nota -. Se sarà trovato un accordo tra le parti sarà la Dorna a decidere nel 2023 quale sarà il numero di case e piloti ideale iscritti al campionato”.

Dorna ha concluso facendo un appunto sulla MotoGP: “Diverse case costruttrici e realtà indipendenti hanno dimostrato l’intenzione di entrare a far parte del campionato, dato che questo sport continua a essere un esempio globale di competizione serrata, innovazione e divertimento, raggiungendo centinaia di milioni di fan in tutto il mondo”.

MotoGP, serve un accordo tra Dorna e Suzuki

È chiaro dunque che, se la decisione della Suzuki dovesse essere confermata, sarà necessario trovare un accordo con Dorna per potersi svincolare, considerando anche che la casa giapponese ha un impegno fino al 2026 stipulato da poco tempo. Nel frattempo, Mir e Rins si guardano intorno.

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