Il Manchester United torna in crisi e José Mourinho torna a scagliarsi contro Paul Pogba. Il copione si ripete in casa dei Red Devils, ormai staccati in classifica dai cugini del Manchester City di 16 punti e lontani di 6 lunghezze anche dalla zona Champions, l’obiettivo mimino di questa stagione.
La lotta interna allo spogliatoio tra lo Special One e il centrocampista francese, lontano parente di quello ammirato alla Juventus, è tornata a rianimarsi dopo alcune parole che il tecnico portoghese avrebbe pronunciato nei confronti del giocatore campione del mondo.
“Tu sei un virus, non giochi a calcio, non rispetti chi scende in campo e non rispetti che sta sugli spalti. In questo modo uccidi la mentalità delle persone buone e oneste accanto a te”, sono le pesantissime dichiarazioni di Mourinho, riportate dal Daily Record. Mou avrebbe duramente rimproverato Pogba davanti a tutta la squadra, dopo la prova negativa del giocatore contro il Southampton, in cui ha perso la metà dei duelli con gli avversari, e ben 8 palloni. Nei prossimi giorni si faranno più intense anche le voci di mercato che prevedono la partenza del transalpino a fine stagione, destinazione Juventus o Barcellona.
Mourinho dopo il match del St Mary’s Stadium ha messo anche in dubbio l’effettiva grandezza del Manchester United: “Se le aspettative erano altre? Dipende – ha detto davanti ai cronisti -. Farò un esempio, spero sia un buon esempio, spero che si possa interpretarlo nel modo giusto. Il Manchester United è storicamente, per le sue dimensioni, più grande del Tottenham? Con tutto il rispetto, visto che considero il Tottenham un club fantastico, penso che tutti direbbero di sì. Possiamo oggi andare dal Tottenham e comprare i loro migliori giocatori? No, perché non vendono o perché sono così potenti da poter dire di no”.
“Il calcio cambia. È più difficile acquistare giocatori di alto livello. I club sono più potenti e non vogliono vendere. Prima, i club più piccoli, quasi imploravano le grandi società: ‘prendi il mio miglior giocatore, ho bisogno di vendere, per favore, sei potente, compra il mio miglior giocatore’, dicevano. In questo momento, non vogliono vendere. È più difficile rendere la squadra migliore e più forte con l’acquisto, a meno che tu non faccia quello che fanno alcuni club, e per qualche motivo possono farlo e altri no”.
“La scorsa stagione è stata fantastica per finire al secondo posto e stiamo lottando molto, so che dobbiamo fare meglio di quello che stiamo facendo. Ma una cosa è fare meglio e un’altra cosa è cercare di confrontarci con ciò che il Manchester United era nel passato. Non solo perché il Manchester United è stato fantastico, ma perché c’era una grande differenza con gli altri e, al momento, non è così”.
SPORTAL.IT