Al tempo dei social nessuno può più nascondersi: basta controllare cosa si scriveva su twitter dopo il primo tempo di Atalanta-Juventus, con disfattismo imperante e critiche feroci al non-gioco di Sarri , e cosa si è scritto subito dopo quel 3-1 che ha confermato i bianconeri al primo posto in classifica. Resta qualche perplessità sulla reale forza della Juve, che continua a vincere grazie alle giocate dei singoli ma intanto i numeri sono quelli.
IL PENSIERO – Non si può però non notare che anche stavolta a cavare il ragno dal buco sono stati Higuain e Dybala, due che – fino all’ultimo giorno di mercato estivo – sembravano destinati ad andare via.
LA TEORIA – Da qui parte Giampiero Mughini che a Dagospia commenta a modo suo il successo della “sua” Juve. Il giornalista-scrittore, noto tifoso bianconero, osserva che se la Juve che è la Juve in agosto voleva sbolognare a tutti i costi e Higuain e Dybala e poi succede un sabato di novembre che Higuain e Dybala siano sublimi nel rovesciare in una quindicina di minuti un 0-1 in casa della splendida Atalanta in un sonante 3-1, allora vuol dire che il calcio è uno sport che non sopporta previsioni, ragionamenti.
SENZA CR7 – Mughini fa notare che questa Juve vince anche senza Ronaldo e che del famoso gioco “sarriano” di cui si è confabulato all’infinito se ne vede poco, forse pochissimo.
SENZA LOGICA – Il giornalista scrive qundi che a un certo punto succede qualcosa che non risponde a nessuna teoria, a nessuna logica. Un primo gol juventino frutto di un paio di rimpalli fortunati, poi un secondo dovuto a due splendide giocate di Dybala e di Cuadrado che la mette in bocca a Higuain, il quale batte a colpo sicuro, poi un terzo con ancora Dybala che dipinge calcio sul prato verde.
INSENSATO – Mughini chiude così: “E a proposito di questa estate vi ricordate le voci che dicevano che la Juve puntava al mister Pochettino, quello che aveva portato la sua squadra alla finale di Champions? Ebbene Pochettino è già stato esonerato. Mi dispiace molto per lui, epperò il calcio è bellissimo per questo. Per la sua insensatezza”.