Fortuna che si gioca praticamente ogni giorno, sarà la miglior maniera per non far durare settimane le polemiche legate all’arbitraggio di Juve-Atalanta e ai rigori concessi ai bianconeri. Almeno questa è la speranza perché stavolta si tratta di decisioni che hanno di fatto chiuso il discorso scudetto. Quei rigori assegnati ai bianconeri, e si parla soprattutto del primo, stanno mettendo in subbuglio tutt’Italia ed anche Giampiero Mughini dice la sua.
Per Mughini il regolamento è grottesco
Il giornalista-scrittore, noto tifoso della Juve, in una lettera aperta a Dagospia è chiarissimo: “Meno male che il grottesco regolamento attualmente in vigore – secondo cui una palletta che girovaga in area fino a sbattere contro il braccio di un difensore che non è monco determina un calcio di rigore – ha assegnato alla Juve due rigori uno più ridicolo dell’altro, né più né meno di quanto fosse ridicolo il rigore di cui si era valso il Milan nel cominciare la sua rimonta e la sua vittoria sulla Juve qualche giorno fa”.
Per Mughini l’Atalanta ha giocato quindici minuti iniziali da favola, 71 per cento di possesso palla, fino al gol magistrale di Zapata. Dopo di che l’Atalanta ha eretto un muro architetturalmente perfetto contro una Juve che rabbiosamente cercava di farsi valere…questo fino alla fine del primo tempo.
Mughini non avrebbe mai dato quel rigore
E si arriva all’episodio del primo rigore che, sottolinea Mughini: “io arbitro non avrei dato mai e poi mai neppure sotto tortura. La Juve ha insistito e Cristiano Ronaldo ha fatto una giocata mostruosa, stop a seguire di destro e tiro fulmineo di sinistro, cui si è opposto il valoroso portiere dell’Atalanta. Mancavano pochi minuti alla fine. Secondo e bellissimo gol dell’Atlanta mai doma.
Partita finita? No, il Muriel dell’Atalanta colpisce di braccio una palla che non avrebbe fatto del male a una mosca. Secondo e magnifico penalty battuto da Ronaldo. 2-2. Risultato giusto? Forse sì….Ma che meraviglia l’Atalanta di Gasperini, una squadra il cui monte stipendi sarà un terzo di quello della beneamata Juve. Dio, quant’è bello e imprevedibile il football.