Adrian Mutu pè stato uno dei pochi giocatori che ha fatto il viaggio inverso di quanto invece sta capitando da qualche anno. Baggio prima, Bernardeschi e Chiesa poi, di recente Vlahovic: tutti giocatori passati da Firenze a Torino, sponda Juventus, con conseguenti malumori della piazza viola.
Mutu no. I viola lo prelevarono dalla Juventus, nel 2006, quando i bianconeri finirono in serie B per le note vicende extra campo. Alla Fiorentina Mutu ritrova l’allenatore Cesare Prandelli, che lo aveva allenato anche a Parma risultando a fine stagione uno dei giocatori migliori di tutta la rosa.
Dopo cinque stagioni in maglia viola, Mutu lascia Firenze, per andare al Cesena e dopo solo una stagione si accasa all’Ajaccio iniziando la sua parabola discendente da giocatore, ma iniziando quella da allenatore. Prima con l’Under 21 rumena, poi il Craiova, oggi invece è allenatore del Rapid Bucarest e durante un’intervista rilasciata a Tuttosport, ha parlato del sogno di sedersi sulla panchina viola.
“Allenare la Fiorentina? È un sogno nel cassetto, ma ora sto scoprendo me stesso come tecnico. Ho 43 anni, sono giovane, c’è tempo. Sto facendo le mie esperienze, studio per arrivare al massimo della preparazione. Semmai in futuro dovessi lavorare di nuovo a Firenze, vorrei arrivarci pronto al 100%”.
Manco a dirlo, un nome solo è quello a cui Mutu è senza dubbio più legato a livello di mister: “Prandelli è l’allenatore che mi ha ispirato di più. Ora che faccio il tecnico capisco meglio alcuni suoi discorsi dell’epoca e gli do ragione su tante cose”.