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Mwepu costretto all'addio al calcio a 24 anni, scoperta una malattia ereditaria: la reazione di De Zerbi e del Brighton

Il regista che avrebbe dovuto essere il fulcro del gioco di De Zerbi al Brighton deve fermarsi: gli è stata diagnosticata una malattia ereditaria al cuore. Il suo messaggio

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Mwepu costretto all'addio al calcio a 24 anni, scoperta una malattia ereditaria: la reazione di De Zerbi e del Brighton Fonte: ANSA

Ci sono situazioni in cui non si può scegliere. Questa è stata una di quelle, in cui un ragazzo di appena 24 anni – capace di salvare sé e la sua famiglia tirando calci a un pallone – come nessuno mai si conquista un posto con la maglia del suo Paese, lo Zambia, e quella da titolare nel Brighton di Riccardo De Zerbi.

Ma una diagnosi muta il senso di quanto raggiunto. Almeno per Enock Mwepu, il regista attorno al quale De Zerbi aveva costruito il suo gioco.

Mwepu e il Brighton, il futuro da regista

La vita di Enock Mwepu, a 24 anni, è già oltre questa narrazione, perché il suo cuore ha deciso per lui: una malattia ereditaria al cuore, diagnosticata dopo un malore e il conseguente ricovero in ospedale che lo ha preservato.

Si era sentito male durante la pausa per le nazionali, doveva guidare il suo Zambia nei test contro il Mali ma è finito in ospedale e da qui le analisi, le ricerche, una diagnosi che ha coinciso con la conclusione improvvisa di una carriera al suo rientro in Gran Bretagna. I test a cui è stato sottoposto, riporta il Daily Mail, hanno confermato le condizioni cardiache e i gravi rischi che comporterebbe l’attività agonistica.

De Zerbi e il proprietario del club Tony Bloom sono devastati dalla notizia:

“Faremo di tutto per aiutarlo”.

La scoperta del talento di Mwepu

Un impegno, oltre che una promessa per la salute di Mwepu che era stato scovato in un modo alquanto suggestivo, perché fu Bloom, uno dei più grandi gambler di sempre nonché pluricampione di poker, che riuscì in un’operazione molto interessante perché animata attraverso il modello Moneyball: gli algoritmi dicevano che non c’era regista giovane con più margini di miglioramento di lui, che all’epoca era a Salisburgo.

Una scommessa, ma chi meglio di lui poteva crederci in questo azzardo? Investiti 25 milioni, chiudono l’affare che in uno strano incrocio del destino porta l’amico Patson Daka, centravanti, al Leicester per 30 milioni: entrambi nati con una storia più complicata delle altre, il talento e la perseveranza arrivano in Austria e da lì sfondano.

Il suo post per salutare

Sui social il suo addio è una testimonianza di fede. Di fede nel calcio, di fede nel lavoro, nell’impegno e nel dio pallone che lo ha innalzato al cielo e saputo preservare al momento opportuno.

“Un ragazzo da un piccolo paese chiamato Chambishi ha qualcosa da dirvi. Ha seguito a lungo il sogno di giocare a calcio il più in alto possibile ed è arrivato in Premier League. Il sogno finisce, ma non finisce il mio coinvolgimento con il calcio”, si legge tra le righe di questo lungo saluto. Un arrivederci, non proprio un addio.

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