Non sapeva di essere inquadrata dalle telecamere di Dazn la giovane tifosa del Napoli che al gol di Verdi, quello del momentaneo 2-0 al Torino dopo scambio in velocità con Mertens, si è lasciata andare ad una genuina quanto sfrenata esultanza. Urlando sìììì e mostrando orgogliosa la maglia blu notte del club partenopeo, quasi con le lacrime agli occhi. Immagini che presto sono diventati virali, postate su tutti i social ed è scattata la caccia a scoprire l’identità della tifosa appassionata, diventata l’immagine della Nuova Bellezza del Napoli.
In cinque partite appena Ancelotti ha fatto la sua rivoluzione, silenziosa e normale al tempo stesso. Quasi un paradosso. Smontato piano piano il vecchio Napoli sarriano, al di là delle dichiarazioni ufficiali sulla continuità e sul non voler distruggere un meccanismo oliato, don Carlo ha iniziato quasi subito la sua opera cambiando pelle a una squadra che da tre anni giocava col pilota automatico inserito e che inevitabilmente avrebbe dovuto pagar dazio. Gioco verticale senza il tiki-taka ossessivo e a volte inconcludente, ruoli trasformati: da Insigne falso nueve a Zielinski libero di agire e di strappare, da Luperto terzino mancino ad Allan centrale in certi casi, da Callejon mediano a Mertens punta esterna che svaria oltre a quell’Hamsik regista (che però nel centrocampo a 4 svolge anche altri compiti) che era stata la prima novità annunciata.
L’altra grande rivoluzione è la gestione della rosa: sono 25 e giocano tutti e 25. Aspettando Malcuit, che probabilmente si vedrà mercoledì col Parma, solo gli infortunati Meret e Ghoulam non hanno mai giocato. Si cambia a seconda delle condizioni fisiche, dell’avversario, del momento della partita e giocano tutti. Come Verdi che non era stato bocciato dopo la prova incolore del debutto a Genova e che ieri ha incantato a Ounas, da Rog – ieri titolare dal 1′ come mai era successo prima – a Maksimovic. Un tourbillon che però non sta creando confusione nel gruppo, anzi. Sta dando fiducia a tutti: se è vero che non ci sono più intoccabili ora si sa che ogni panchina è frutto di un progetto a lungo termine, che non ci sono bocciati ma solo alternanze. La Nuova Bellezza è appena iniziata, tra una tifosa che si aggrappa festosa alla maglia e i gol del nuovo Insigne bomber. E sabato c’è già la Juve a Torino…
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