La polemica sui cori di discriminazione territoriale è quantomai attuale, con molti che invocano la sospensione delle partite (norma che tra l’altro è già prevista dal regolamento federale) e pesanti punizioni verso le tifoserie che si rendono protagoniste di questi comportamenti. I tifosi dell’Atalanta però hanno emesso un comunicato in vista della partita contro il Napoli di lunedì sera in cui affermano che continueranno con i soliti cori contro i napoletani in quanto espressione di campanilismo e sfottò, non certo di razzismo. I sostenitori partenopei però (non i gruppi organizzati) non hanno gradito ed hanno messo nel mirino proprio il club del patron De Laurentiis, che in merito all’accaduto è rimasto in silenzio e non si è espresso in maniera ufficiale.
Sul profilo Twitter sono apparsi numerosi messaggi di protesta a testimoniare che in molti non ne possono più di questa situazione che si verifica in quasi tutti gli stadi dove gioca la squadra di Ancelotti e paradossalmente anche quando non sono impegnati Mertens e compagni (ad esempio in Udinese-Roma, dove i cori sono stati cantati all’unisono da entrambe le tifoserie). La partita Atalanta-Napoli del resto rischia di diventare delicata anche dal punto di vista dell’ordine pubblico, visto che a Bergamo sono attesi poco meno di un migliaio di tifosi e le forze dell’ordine orobiche sono già al lavoro per preparare un piano adeguato per garantire che tutto si svolga regolarmente e non si verifichino incidenti all’interno ed all’esterno dello stadio Azzurri d’Italia.