Non c’è 2 senza 3. Giannis Antetokounmpo sogna il 3° MVP consecutivo, dopo aver conquistato l’ambito premio della Nba nel 2019 e nel 2020. La concorrenza è come sempre agguerrita, ma il campione greco è tra i favoriti anche per la Regular Season 2020-21. Qualora dovesse realizzare la “tripletta”, eguaglierebbe 3 mostri sacri del calibro di Moses Malone, Larry Bird e Magic Johnson come numero di vittorie. Inoltre, vincere l’MVP per 3 anni di fila non è da tutti: solo Bill Russell (1961-62-63), Wilt Chamberlain (1966-67-68) e Larry Bird (1984-85-86) ci sono riusciti, una bella compagnia di leggende.
Il segreto del leader dei Milwaukee Bucks è da sempre l’umiltà, un’arma insolita nella Nba che gli ha permesso di diventare una star in pochissimo tempo. Figlio di Atene e figlio di immigrati nigeriani, Antetokounmpo è rimasto con i piedi per terra: “Dovessi perdere il titolo di MVP non potrei mai restarci male. Sette anni fa – ha raccontato recentemente – giocavo in una seconda divisione greca, giocavo nel Filathlitikos, come farei a infuriarmi non dovessi vincere il premio di MVP Nba? Alcuni giorni fa giocando a basket ho perso una scommessa e ho pagato con una Coca-Cola e un souvlaki. Ecco voglio sempre rimanere questo qui, il ragazzo di Sepolta e non l’MVP: mi sento dieci volte meglio quando posso fare qualcosa per aiutare la mia comunità”.
E’ umile Antetokounmpo, ma non uno che si accontenta. Fresco di MVP all’All-Star Game, grazie a una prestazione sublime da 35 punti con 16/16 al tiro (13/13 da 2, 3/3 da 3), Giannis dopo la sosta ha ripreso a marciare alla grande con i suoi Bucks, con 3 vittorie su 3 battendo i New York Knicks e 2 volte i Washington Wizards del rivale Beal per l’MVP. Ora testa ai Philadelphia 76ers, dove mancherà un altro forte candidato come Joel Embiid, da molti considerato il favorito ma che dovrà stare fermo altri 10 giorni per un infortunio. Ma nessun calcolo personale, al greco interessa il bene del team. All’età di 26 anni, Antetokounmpo ha voglia di fare il salto di qualità nei Playoff e trascinare i Bucks al titolo.
Prima però c’è una stagione regolamentare da concludere e un altro MVP da mettere in bacheca. D’altronde, il cognome originario della famiglia è Adetokunbo, che nella lingua yoruba significa “Re nato all’estero“. Per gli scettici che non credono nel destino. Un re che, sicuramente, non ha voglia di abdicare.