La Corte Suprema americana ha deciso di darci un taglio. Basta atleti/universitari non stipendiati e basta agli approfittatori che gravitano attorno allo sport dilettantistico a stelle e strisce arricchendosi senza scrupoli.
Il giudice Brett Kavanaugh infatti ha emanato una sentenza che riscriverà le regole e la concezione dello sport non professionistico negli Stati Uniti venendo incontro a chi, con immensi sacrifici, produce lo spettacolo senza ricavarne benefici: i ragazzi universitari.
“La NCAA ha limitato a lungo i compensi e i benefici che gli studenti atleti possono ricevere. E con sorprendente successo, la NCAA ha a lungo protetto le sue regole di compensazione dall’ordinario controllo antitrust. Oggi, tuttavia, la Corte ritiene che la NCAA abbia violato le leggi antitrust. La decisione della Corte segna un’importante e tardiva correzione di rotta” ha scritto il giudice Kavanaugh.
“La NCAA espone i suoi argomenti per non pagare gli studenti atleti classificandoli con etichette innocue“, si legge nel dispositivo. “Ma le etichette non possono nascondere la realtà: il modello di business della NCAA sarebbe completamente illegale in quasi tutti gli altri settori in America.
Le tradizioni da sole non possono giustificare la decisione della NCAA di costruire un’enorme impresa di raccolta di denaro sulle spalle di studenti atleti che non sono equamente compensati. La NCAA non è al di sopra della legge” le dure parole di condanna usate dal giudice della Corte Suprema americana.