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Nuoto, Zazzeri: “Ora sto bene, mi vedo anche oltre Parigi 2024”

Il velocista azzurro è staffettista, ma punta anche a migliorare individualmente nei 500 e 100 stile

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Nuoto, Zazzeri: “Ora sto bene, mi vedo anche oltre Parigi 2024” Fonte: Getty Images

Cinque mesi fa tutto si fermò, all’improvviso. Lo shock anafilattico costrinse il nuotatore azzurro Lorenzo Zazzeri a interrompere l’attività. Il toscano è tornato in piscina adesso e ha voglia di raccontare. Lo shock dopo aver mangiato lo scorso mese di settembre un cibo in Sardegna. Poi la lunga trafila con il ricovero, gli esami di Federazione e Coni, valori sballati nel sangue che hanno fatto pensare a problemi al cuore. Lo stop. Tutto alle spalle, per fortuna.

“Io sto bene. Il peggio ormai è passato. A livello di salute fisica e anche mentale sono in ripresa, anche se non sono ancora al 100%. Sto avendo comunque dei buoni segnali dal mio fisico anche in allenamento. Il mio cuore sta bene ed è in perfetta salute. Questo ha comportato comunque un periodo di stop di cinque mesi e non è stato facile restare tranquillo e sereno, visto che non avevo il punto di riferimento su quando poter rientrare”.

Professione velocista: “Guardando il bicchiere mezzo pieno: se proprio mi doveva succedere una cosa così, il momento ideale era proprio quello lì. Venivo da due stagioni molto impegnative e la prossima è ancora più importante. Provando a rimanere positivi, secondo me questo momento di pausa può anche giovarmi per il prosieguo della stagione e anche per il prossimo anno”.

Nei cinque mesi di stop, Zazzeri ha fatto altro: “Io non potevo fare esercizio fisico, non solo andare a nuotare, ma anche proprio correre e fare qualsiasi attività. Questo ha portato sicuramente ad un’instabilità mentale, perché fare il nuotatore è uno stile di vita. Quando ti viene levato lo sport diventa tutto difficile. Mi sono stati vicino la mia famiglia, il mio allenatore, l’Esercito, gli organi federali. Grazie a tutti, compresi i compagni di squadra, è stato sicuramente più facile affrontare la situazione. Ho dovuto stravolgere completamente la mia vita, provando comunque a prendere le cose positive e sfruttando le possibilità che mi ha dato questo periodo, iscrivendomi anche all’Accademia delle Belle Arti, dedicandomi dunque ad un’altra passione”.

Il Trofeo di Firenze ha segnato la ripartenza: “É stato un momento per confrontarsi con i miei compagni e avversari. Ho sentito proprio il fuoco dentro del pubblico scaldarsi. La settimana successiva ero morto in acqua, visto che avevo solo un mese e mezzo di allenamento. Io comunque non ho mollato e da quella dopo ho cominciato ad ingranare, con le simulazioni di gara che sono venute molto bene”.

Grande protagonista nelle staffette, Zazzeri ora vuole migliorare anche individualmente nei 50 e nei 100 stile: “Da Tokyo in poi l’obiettivo è quello di realizzarmi anche a livello individuale. Ho avuto una carriera molto graduale, avendo avuto miglioramenti anno dopo anno. Sentendomi così bene, la mia carriera la vedo anche oltre Parigi e quindi punto ad essere protagonista anche individualmente. Va detto che la concorrenza nei 100 è davvero spietata, ci sono moltissimi ragazzi che nuotano 47” con estrema facilità. Lo standard si è alzato e dovrò lavorare di più. Il 50, invece, mi viene molto più naturale e posso considerarla la mia gara. Le staffette restano comunque una cosa a cui tengo moltissimo e sono la rappresentazione dell’intero movimento”.

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