Puntata frizzante ieri sera a Pressing, su Canale 5, dopo le gare del weekend della quarta giornata di serie A. Riflettori soprattutto sul Milan, tornato a vincere contro il Venezia ma ancora alle prese con problemi interni, e sulla Juventus che dopo due vittorie di fila non è andata al di là dello 0-0 prima con la Roma e poi con l’Empoli.
Ordine e il retroscena su Ibra
Del Milan ha parlato Franco Ordine. La firma de Il Giornale si è soffermato sulle critiche a Ibrahimovic rivelando: “La posizione di Ibrahimovic è stata prima indebolita dai risultati del Milan e poi ulteriormente dalla mancanza alla trasferta di Roma con la Lazio. Ma non è andato in vacanza. È finito nel mirino soprattutto per aver detto no a Conte in favore di Fonseca. Non so se quest’ultimo ha trovato la via maestra dopo aver commesso degli errori. Sicuramente è cambiato il clima nei suoi confronti all’interno della squadra: basta vedere le esultanze in occasione dei gol al Venezia. Sono segnali di una frattura ricomposta. Alcuni problemi sul campo, specialmente difensivamente sono rimasti: molto lo dirà la sfida con l’Inter”.
Trevisani difende Thiago Motta
Si passa alla Juve e a difendere i bianconeri è Ricky Trevisani: “Io avevo aspettative sulla Juve ma non dopo quattro partite, questa squadra è stata costruita cambiando uomini e atteggiamento, ci vuole tempo, ci sono cose che vanno bene come la difesa, la meno battuta, ha gli stessi punti dell’Inter: è folle aspettarsi qualcosa di diverso da questo, ci vuol tempo per costruire una squadra che gioca a memoria, nessuno arriva e con la bacchetta magica aggiusta le cose, si devono vedere ancora il vero Koopmeiners, il vero Nico, il vero Thuram, non è al suo massimo”.
Il giornalista di Mediaset aggiunge: “Quella vista con l’Empoli è stata una brutta Juve che può ricordare quella di Allegri ma è una squadra in fieri, in costruzione e se gioca qualche partita male per avere un risultato migliore successivamente lasciamoglielo fare l’abbiamo vista tre anni giocar male, non si può fare un processo dopo 4 partite, io mi iscrivo a un processo dopo quattro anni non dopo quattro partite”
L’ironia di Sandro Sabatini
Il contraltare arriva da Sandro Sabatini: “A tutto c’è un limite, in tanti anni che partecipo a Pressing ho imparato un modo di commentare che vorrei replicare per far bella figura anche io, dicendo: ah ma sono tutti nazionali, non gioca al calcio, ha il monte ingaggio più alto o anche che con quegli acquisti fanno quella figura contro Malè e Grassi, adesso mi aggiorno allora. Ci vuole tempo? Va bene, però tutto quello che ho sentito prima…magari però uno può dire che si era esagerato negli anni scorsi con le critiche, visto che si chiede il tempo”