Dopo la vittoria sull’Inter il Torino si è fermato in casa della Spal, non andando oltre lo 0-0 al termine di una partita brutta e nervosa, con pochi tiri in porta.
Il centravanti del Toro campione d’Italia 1976 Paolo Pulici ha parlato del momento dei granata a ‘La Gazzetta dello Sport’ e in particolare del deludente rendimento di Andrea Belotti: “Ah, certo se vai a rincorrere l’avversario fin nella tua area, se ti aggiungi ai difensori sui corner e le punizioni nella tua area, poi quella degli avversari la frequenti poco e male. Perciò concludi raramenteemagari in condizioni disagiate. Il centravanti deve giocare il più vicino possibile alla porta, è lì che fa male. Anche ai miei tempi le punte cercavano di dar fastidio agli avversari sull’avvio dell’azione, ma non facevamo i centrocampisti”.
Secondo Pulici per inseguire l’Europa al Torino serve un’altra mentalità: “Non è questione di moduli: a 2, 3, 4… Non è qui che si risolve. E’ anzitutto questione di mentalità, di atteggiamento complessivo della squadra. Il mio Torino schierava due punte, cioè io e Graziani. Poi si inserivano in zona pericolosa Claudio Sala e Zaccarelli. Ma tutta la squadra assecondava questi movimenti, li supportava. Nel calcio non si inventa più niente perché tutto è già stato mostrato. Si tratta di adottare quei piccoli accorgimenti che possano sorprendere l’avversario e mettere i tuoi in condizioni di rendere al massimo”.
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