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Papà Iapichino lancia Larissa: "Può tornare alle misure di due anni fa"

Il parere da allenatore: "Abbiamo apportato modifiche agli allenamenti e alla gamba di stacco, è importante che non abbia pressione".

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Papà Iapichino lancia Larissa: "Può tornare alle misure di due anni fa" Fonte: Getty Images

La lunga intervista rilasciata ai microfoni di Athletics2u è l’occasione per Gianni Iapichino, allenatore e papà di Larissa Iapichino, di delineare le prospettive del 20enne talento azzurro.

Il bilancio di inizio annata è positivo: “La stagione sta andando bene, ma non siamo ancora completamente soddisfatti. Abbiamo apportato cambiamenti a fine della scorsa stagione outdoor, compreso quello relativo alla gamba di stacco. Era più che altro una sfida, dovuta al fatto che mi ero accorto che la sua gamba migliore fosse la sinistra, nonostante lei avesse sempre staccato di destro: i veri test però sono arrivati alla prima gara, quando Larissa ha potuto staccare alla velocità massimale. A Valencia ha saltato 6.45 ed è entrata molto forte, quindi ci siamo resi conto che la gamba nuova ‘non era ancora pronta’; abbiamo fatto un passo indietro e riscontrato miglioramenti importanti. A Barcellona è stata una gara buona, ma insoddisfacente perché le misure a cui puntiamo sono superiori a 6.72, poi a Berlino Larissa ha dimostrato di poter competere con le atlete migliori. E’ stata brava, era una gara di alto livello e ha dato l’idea di poter vincere: avesse ottenuto un risultato migliore, avrebbe dovuto caricarsi di pressione; l’allenatore di Malaika Mihambo il giorno dopo mi ha detto ‘Larissa sarà pericolosa in estate’”.

L’obiettivo è dichiarato: “Non mi nascondo, puntiamo a centrare le distanze di due anni fa, quando fece 6.91. Ha dimostrato di poterlo fare, quello è il salto che può esprimere: sta bene dal punto di vista psicologico e mentale, gli allenamenti fatti in inverno sono stati ottimi. Lei ha risposto bene, migliorando tutti i parametri: abbiamo fatto l’esperimento con la velocità per spostare l’attenzione su qualcosa di nuovo e più stimolante, fatica a digerire la partenza dai blocchi, ma ha lavorato bene con Maurizio Checcucci. E’ serena e questo la aiuta in pista, un anno fa non era così: inoltre comprende subito quando fa qualche cosa di positivo, o negativo, ha la giusta conoscenza del suo corpo”.

Ci sono riflessioni infine su un asso come Armand Duplantis e sull’atletica: “Un talento speciale che ha cominciato a saltare molto giovane; ha così una grande padronanza del gesto che, unita alla velocità, lo porta a centrare misure incredibili. Le gare lo stimolano, perciò non prova stanchezza mentale: la disciplina ha un elevato livello di competizione, in virtù dello sviluppo tecnologico e della condivisione dei dati, prima dovevi andare in Francia, Russia o negli USA per testare qualunque cosa. Tecnici di scuole tradizionali si sono spostati in nuovi Paesi e seguono i talenti per esempio dell’India. L’atletica del futuro a mio parere deve occuparsi dell’integrità fisica dell’atleta: con Larissa proviamo a fare meno allenamenti, ma di qualità. Meglio avere un atleta sano di uno super-allenato, ma a rischio infortuni. Ogni atleta fa però storia a sé, vanno allenati in maniera differente: devono gareggiare con la testa libera e pensare magari un pizzico a ciò che ci sarà dopo la carriera da atleta”.

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