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Parigi-Roubaix: sfortuna nera per gli italiani, trionfa Van Baarle

L'olandese, specialista delle corse di un giorno, ha vinto per distacco la regina delle classiche con quasi due minuti di vantaggio. Ganna, Ballerini e Trentin penalizzati da forature e cadute.

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In una corsa disputata sotto uno splendido sole ma comunque piena di colpo di scena, l’olandese della Ineos-Grenadiers Dylan Van Baarle ha vinto per distacco la 119a edizione della Parigi-Roubaix arrivando nel velodromo più famoso del mondo con 1’47” di vantaggio su un gruppetto battuto in volata dal belga della Jumbo-Visma Wout Van Aert, uno dei grandi battuti di oggi anche se colpito dalla sfortuna, così come Filippo Ganna, Davide Ballerini e Matteo Trentin, fermati da forature e cadute nei momenti cruciali della corsa.

Parigi-Roubaix: la vittoria di Van Baarle non sorprende

La vittoria di Van Baarle, 29enne nativo di Voorburg, non è certo una sorpresa, dato che è uno specialista delle classiche del Nord, tanto da essere arrivato secondo due settimane fa al Giro delle Fiandre e l’anno scorso al campionato del mondo, guarda caso sempre nelle Fiandre. Oggi sembrava che dovesse essere un punto d’appoggio per Filippo Ganna, ma il verbanese è stato vittima di due forature quando la corsa stava per entrare nel vivo e non è più riuscito a rientrare nelle prime posizioni. Via libera dunque per Van Baarle, che ha attaccato a circa 20 km dalla conclusione e nessuno l’ha più rivisto fino a Roubaix dove ha vinto a 45,792 km/h di media.

Parigi-Roubaix: Ganna, Ballerini e Trentin colpiti dalla sfortuna

La corsa è stata combattutissima fin dall’inizio, caratterizzata da una fuga a lunga gittata nella quale c’erano, tra gli altri, lo sloveno trionfatore della Milano-Sanremo Matej Mohoric (Bahrain Victorious), il belga Tom Devriendt (Intermarche-Wanty-Gobert) e Davide Ballerini (Quick-Step), quest’ultimo però ha forato appena prima del tratto cruciale della foresta di Arenberg e non è più riuscito a tornare davanti, così come Filippo Ganna, e anche Matteo Trentin (UAE Team Emirates) è stato attardato da forature e cadute. Una giornata di poca gloria per il ciclismo italiano quindi, a differenza dell’anno scorso, quando vinse Sonny Colbrelli, assente come tutti sanno, e di ieri, quando a trionfare nella gara femminile è stata Elisa Longo Borghini.

Parigi-Roubaix: Van Aert e Van der Poel i grandi sconfitti, Mohoric protagonista

Mohoric e Devriendt sono sopravvissuti davanti dopo la foresta, sono stati ripresi ma poi sono ripartiti, Van Baarle e il belga Yves Lampaert (Bahrain Victorious) li hanno ripresi. Poi l’allungo decisivo di Van Baarle, Mohoric e Lampaert sono rimasti da soli al suo inseguimento ma Lampaert a 6 km dalla fine ha incocciato la mano di un tifoso ed è caduto facendo un salto mortale, dopo il quale si è rialzato come se niente fosse ma è rimasto tagliato fuori arrivando decimo.

Volata a quattro per il secondo posto quindi, con Van Aert che, miracolosamente tornato davanti dopo aver forato nella foresta di Arenberg, che ha messo in fila nell’ordine lo svizzero Stefan Kueng (Groupama-FDJ), Devriendt e un delusissimo Mohoric. Grande sconfitto, ancora più di Van Aert, il suo acerrimo rivale, l’olandese della Alpecin-Fenix, Mathieu Van der Poel, nono e quasi mai nel vivo della corsa.

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