Affrontare una Parigi-Roubaix da favorito pur averla corsa solo due volte in carriera, finendo fuori tempo massimo nella prima, è roba per pochi. Roba da fuoriclasse come Filippo Ganna, che dopo i “riscaldamenti” del 2018 e del 2019 nel 2022 sarà alla prima Roubaix della carriera con i fari addosso dell’uomo più atteso, tra gli italiani e non solo.
Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ alla vigilia della corsa, il bicampione del mondo a cronometro si schernisce di fronte all’idea di poter succedere a Sonny Colbrelli, trionfatore nel 2021 e fuori gioco quest’anno per i noti motivi di salute.
Ganna ha spiegato il proprio rapporto “tormentato” con la “classica delle pietre”: “Amare la Roubaix significherebbe essere sadici… Come si può amare una corsa che nei giorni successivi hai male ovunque?”.
Il piemontese ha poi ammesso di sognare il trionfo in una delle corse più iconiche del calendario ciclistico, ma anche di non sentirsi ancora a proprio agio in questo tipo di gare: “Il mio sogno è correrla, portare a casa il sasso e non tornare più… Finché non ci riesco ci proverò. Anche se rifarla l’anno successivo col numero 1 sulla schiena non sarebbe male… Aggiungermi alla lista di italiani che l’hanno vinta sarebbe fantastico. Non so perché la gente mi dia per favorito, ma ringrazio. Io come Cancellara? Fabian è stato uno dei miei idoli, devo fare molta strada anche solo per avvicinarmi a lui”.
Ganna partirà con i gradi di capitano della Ineos-Grenadiers: “Avremo una squadra molto forte, Kwiatkwoski è in una condizione mostruosa – ha concluso Pippo – Io mi giocherò le mie carte, se mi accorgerò di non essere al top mi metterò a disposizione dei compagni”.