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Perché Barella piace a tutte le big

I genitori volevano che diventasse un asso del basket

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Perché Barella piace a tutte le big Fonte: Ansa

Fino a giugno farà le fortune del Cagliari – e della nazionale, con Mancini che se lo coccola – ma dopo è facile immaginare che Nicolò Barella sarà uno dei bocconi più ghiotti per il mercato delle big. Piace a Napoli, Juventus, Inter e ha già stregato anche tanti club stranieri ma chi è questo centrocampista ventenne che da piccioccheddu, come lo chiamavano da piccolo in Sardegna, è diventato già grande e maturo? Fisico compatto (un metro e 72 per 68 chili), è un destro naturale, è dotato di un’ottima visione di gioco e di un gran controllo palla, fra le sue specialità ha l’accelerazione palla al piede e le giocate al volo. A centrocampo può svolgere tutti i ruoli ed è destinato a ripercorrere i passi di tanti altri campioni che dal Cagliari hanno spiccato il volo verso le grandi squadre. Che fosse un predestinato lo dice la sua carriera, visto che il suo primo allenamento lo ha fatto nella scuola calcio Gigi Riva. Lì lo ha pescato Gianfranco Matteoli, al tempo responsabile tecnico del settore giovanile del Cagliari, lasciando poi che a crescerlo fossero tecnici come Franco Masia e Gianluca Festa.

TALENTO PRECOCE – E quest’ultimo, nominato allenatore della prima squadra il 21 aprile 2015, il 4 maggio fa esordire Nicolò in Serie A ma già si era messo in luce con le giovanili dell’Italia, come l’Under 15 dove stregò il ct Antonio Rocca:“Io cerco sempre quattro aggettivi per descrivere un calciatore che alleno. Per lui avevo scelto questi quattro: determinato, intenso, vivace e intelligente. Secondo me, lo definiscono sia a livello umano che calcistico. È un ragazzo che mette una determinazione incredibile in tutto quello che fa”. E dire che in famiglia spingevano affinché diventasse un giocatore di basket, passione non rinnegata visto il nome del suo cane, LeBron. Il suo idolo è Del Piero, il suo modello è Stankovic, bravissimo a scalineddu, gioco di carte sardo. Il suo presente è un posto da titolare nella Nazionale, il suo futuro chissà. Il suo punto di forza è la duttilità, utile sia davanti alla difesa che sulla trequarti, completo da mezzala, ruolo nel quale si è affermato. La fila che c’è per acquistarlo si allunga ogni giorno di più, il Cagliari si frega le mani e il prezzo del giocatore sale. 20 poi 25 poi 30 e anche 40 milioni di euro. Chi prende Barella, prende un tesoro.

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