La stagione in Premier League sarà ricordata come quella delle ‘panchine girevoli’, se è vero che l’incredibile esonero di Graham Potter, che aveva portato i Blues ai quarti di Champions, è il numero 13 del torneo.
Non rischia di aggiungersi alla compagnia dei colleghi Jurgen Klopp, almeno fino all’estate, per quanto i risultati dei suoi Reds siano lontani da obiettivi e investimenti di mercato: “Sono consapevole di sedere sulla panchina del Liverpool per quanto fatto nel passato e non per le prestazioni in stagione” spiega prima della sfida al Chelsea stesso “Se fosse il mio primo anno qui, il clima sarebbe in parte differente. Non penso che Potter fosse preoccupato, né che non ci sia qualcosa di cui preoccuparsi; il Liverpool ha obiettivi e deve giocare in un’altra maniera, spesso non siamo stati all’altezza e bisogna cambiare registro”, ammette l’allenatore tedesco che lavora in riva alla Mersey dal 2015.