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Pro Recco, il patron Volpi vende: si chiude un’era per la pallanuoto

L’imprenditore annuncia il “disimpegno" dal club reso il primo al mondo a forza di ingaggi stratosferici, che hanno cambiato volto al movimento italiano 

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Per i tifosi della Pro Recco è l’uomo dietro oltre vent’anni di successi, per molti appassionati di pallanuoto il colpevole del declino del campionato italiano: personaggio divisivo come pochi nel mondo della waterpolo, Gabriele Volpi, 81 anni, ha annunciato oggi il suo “disimpegno” dal club più vincente al mondo. Tradotto: la Pro Recco è in vendita.

Pallanuoto, Volpi mette in vendita la Pro Recco

Una storia lunga 24 anni, chiusa oggi da un lungo comunicato stampa: Gabriele Volpi (in alto nella foto Schenone/Pro Recco) chiude con la Pro Recco. L’imprenditore e la sua Orlean Invest, la holding che detiene la proprietà del club biancoceleste, hanno annunciato il loro “disimpegno” dalla squadra di pallanuoto più vincente al mondo. In soldoni, la Pro Recco è in vendita. Una scelta improvvisa, ma prima o poi doveva arrivare: Volpi ha compiuto 81 anni lo scorso 29 giugno, trascorre gran parte della sua vita all’estero, tra Nigeria e Stati Uniti, e a marzo ha perso una causa milionaria intentatagli in un arbitrato alle Bahamas dal figlio Matteo per la gestione della Intels, società alla base del business che ha reso ricco Volpi.

“È una scelta profondamente dolorosa – si legge nella nota sul “disimpegno” dalla Pro Recco- , ma che si inserisce nell’ottica di una progressiva diversificazione delle iniziative del gruppo Orlean Invest. L’auspicio è che qualche imprenditore ligure o appassionato della pallanuoto possano raccogliere la straordinaria eredità di un’esperienza inimitabile, il titolo sportivo, la gestione e il futuro della Pro Recco, garantendone la continuità e i successi sinora raggiunti”.

Chi è Volpi, imprenditore del petrolio pazzo per la pallanuoto

Nato a Recco nel ’43, Volpi è stato giocatore della Pro Recco sotto Piero Pizzo, il fratello del leggendario Eraldo, il “Caimano”, campione olimpico e leggenda della pallanuoto italiana. Iniziò a costruire la sua fortuna negli anni ’80, operando nei servizi di logistica per l’industria petrolifera in Nigeria, paese di cui ottiene anche il passaporto: in poco tempo divenne il re delle banchine dell’Africa occidentale, creando una realtà di cui di recente Repubblica ha stimato il valore sui oltre 4 miliardi di euro.

Al business, coltivato tra “relazioni pericolose” come quelle col banchiere Giampiero Fiorani, si affianca la passione per lo sport: il calcio – per un periodo è presidente dello Spezia, Leo Messi è stato sul suo mega-yacht – ma soprattutto la pallanuoto. Nel 2005 divenne presidente della Pro Recco, carica da cui si dimetterà nel 2012 restandone il patron e finanziatore fino a oggi.

Volpi, “assassino” del campionato di pallanuoto

Da quando è di Volpi, ovvero 24 anni, la Pro Recco ha vinto 17 dei suoi 36 scudetti, 16 delle sue 17 Coppe Italia, 8 delle 11 Champions Legaue e 8 delle sue 9 SuperCoppe Europee: l’imprenditore ha trasformato i biancocelesti nella squadra più vincente del mondo. I successi, almeno all’inizio, nascevano da una strategia semplice quanto dispendiosa: comprare i migliori. Volpi ha attratto in Liguria i migliori giocatori del mondo grazie a un monte ingaggi totalmente fuori scala per la pallanuoto italiana e internazionale e costruendo squadre con roster infiniti: nella stagione del triplete 2011/12, la Pro Recco aveva 2 squadre guidate da 2 allenatori diversi, Jonathan Del Galdo per il campionato e Pino Porzio per la Champions League, per un totale di 21 elementi, tutti nazionali, di cui 9 stranieri.

La sua politica aggressiva ha però finito per impoverire il campionato italiano: impossibilitate a gareggiare nel budget con i liguri, le avversarie hanno semplicemente smesso di investire, rendendo l’A1 meno attrattiva per sponsor e tv. Ma la Pro Recco s’è trasformata anche in un alibi: “vincono sempre loro, che spendiamo a fare”, affermavano società e circoli interessati a tagliare risorse per la pallanuoto. Nella corsa scudetto è stata battuta nel 2005 dal Savona, nel 2021 dal Brescia e nel 2020… dal Covid, che interruppe la stagione. Per questo motivo molti descrivono Volpi come “l’assassino” del campionato italiano.

Il futuro della Pro Recco senza Volpi

Nel 2016, Volpi ha incaricato della presidenza l’ex Settebello Maurizio Felugo e la Pro Recco ha cambiato almeno parzialmente politica: compra ancora i migliori – solo pochi giorni fa ha annunciato l’ingaggio dello spagnolo Granados, il miglior attaccante al mondo – ma si limita a roster da 15-16 giocatori, come gli altri top club europei come Ferencvaros, Olympiacos o Barceloneta. Il club biancoceleste ha continuato a vincere (tre Champions consecutive dal 2021 al 2023), razionalizzando però le spese e rilanciandosi come brand grazie all’iperattività di Felugo, che ha portato la Pro Recco su Sky Sport e in giro per l’Italia, da Bologna a Milano, per le gare di Champions.

Le prime reazioni all’addio annunciato da Volpi all’interno del club sono di ottimismo: c’è fiducia nella capacità di acquistare una nuova proprietà. Al momento né il coach Sandro Sukno né i giocatori – di cui 8 in lizza per la convocazione olimpica per Parigi 2024 col Settebello – hanno dato segnali di voler fuggire. Forse perché credono che Volpi, uscito dalla porta, possa rientrare dalla finestra.

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