Gara da dentro o fuori quella tra l’Ecuador e il Senegal e la truppa di Aliou Cissé è chiamata a lasciare un segno generazionale: “Il calcio non è guerra e nessuno morirà in campo, ma sarà una partita chiave per una generazione che sta facendo cose straordinarie dal 2020; dobbiamo giocare in maniera convinta e mantenere la concentrazione 90′, perché possiamo andare in gol in qualunque momento della gara. Il nostro è un Paese che non ama perdere, sarebbe dura da digerire una eliminazione. L’Ecuador è una squadra fisica e aggressiva che concede poco”.
A differenza di Russia 2018, i Leoni della Teranga non potranno fare troppi calcoli: “Allora pagammo la partita contro la Colombia, quando un pareggio ci avrebbe qualificati. La lezione di quella gara è appunto l’imperativo della concentrazione. Una partita non dura 45′ o 50′, iniziano le partite decisive, ma in termini di pressione e adrenalina è solamente una partita in più”.