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Razzismo, Chilavert choc, nuovo attacco a Vinicius: noi bianchi dovremmo suicidarci?

L'ex portiere paraguayano torna ad offendere la stella del Real dopo le lacrime in conferenza stampa e ricorda tutte le vessazioni che ha subìto lui

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Quelle lacrime in diretta tv, durante la conferenza stampa di presentazione di Spagna-Brasile, avevano commosso tutto il mondo. Anzi, quasi tutto. Lo sfogo di Vinicius che aveva denunciato la sua frustrazione nei confronti dei continui atti di razzismo nei suoi confronti non solo non aveva toccato il cuore di Chilavert ma aveva spinto l’ex portiere paraguayano ad offenderlo pesantemente sui social. A distanza di giorni Chilavert è tornato sull’episodio rincarando la dose verso la stella del Real Madrid.

L’accusa di Chilavert a Vinicius

Non pago per averlo chiamato “maricon” (gay nell’accezione più volgare, “non essere maricon, il calcio è per uomini”) il 26 marzo scorso dopo lo sfogo di Vinicius a Valdebebas quando l’attaccante brasiliano scoppiò in lacrime, Chilavert, alla radio argentina Splendid AM, è tornato a parlare della questione con frasi durissime.

Chilavert, le frasi choc su Vinicius

Nessuna retromarcia, anzi. Chilavert non si è affatto pentito delle sue parole e aggiunge: “Perché quello che ho detto a Vinicio era forte? Perché inizia a piangere? Ha detto che vuole che i neri possano vivere meglio, quindi cosa devono fare i bianchi? Dobbiamo suicidarci? Non dobbiamo distorcere le cose”, ha esordito l’ex leggenda del Vélez. “La discriminazione esiste in Argentina, in Francia, nel mondo. Quando sono arrivato dal Paraguay mi hanno detto che ero un morto di fame, che rubavo. Aspettati gli insulti del pubblico argentino”.

Chilavert accusa la stella del Real

Quello che ho scritto su Twitter è che il calcio è per uomini. Quando in Paraguay diciamo di non fare il maricon, non è affatto dispregiativo. C’erano le telecamere e lui si è messo a piangere, cosa dovrebbe fare una mamma che guadagna 300 dollari e deve sfamare 4 figli? Lui gioca per il Real Madrid. Oltretutto è il primo ad attaccare i rivali”. E ha concluso: “Quando la polizia brasiliana picchiò a morte i tifosi argentini e del Boca, dov’era Vinicius, che è un esempio del Brasile? Colpirono i ragazzi, le donne e gli anziani. Quando picchianogli altri va tutto bene, ma poi gli manchi di rispetto e comincia a piangere”.

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