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Real Madrid, Ancelotti perde le staffe: "Non ero il migliore ma non sono il più stupido"

Conferenza tesissima dopo il crollo in Supercoppa col Barca, il tecnico delle merengues dà segni di nervosismo e non risponde a tutte le domande

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Non è difficile essere Carlo Ancelotti a suo avviso (“La mia posizione è la migliore al mondo”) ma il suo Real Madrid a sta attraversando un momento difficile dopo la dura sconfitta contro il Barça in Supercoppa ed anche per lui sono arrivate critiche pesanti. Alla vigilia della gara col Celta il tecnico delle merengues ha affrontato una conferenza stampa assai tesa, evitando alcune domande e senza voler entrare nel dibattito su cosa manchi al Real o se serva qualcuno sul mercato.

Prima partita del 2025 in casa per il Real

Domani prima partita dell’anno al Bernabeu ma l’atomsfera è bollente: “E’ un’occasione importante derivante da una partita brutta, che ci ha fatto molto male. Ma non ci ha affondato. Dobbiamo reagire. È un passo indietro, ma dobbiamo andare avanti. È stata una brutta partita, abbiamo commesso tanti errori. Lo abbiamo valutato e abbiamo trovato la soluzione”

A settembre aveva detto che questa squadra era migliore di quella della scorsa stagione: “Ha gioventù, energia, qualità, impegno… Non sempre riesce a dimostrarlo, ma è una squadra di assoluto valore e mi fido totalmente di lei. Ha vinto l’Intercontinentale, la Coppa dei Campioni. Abbiamo vinto tante finali. A volte devi pagare il conto. Nella partita dell’altro giorno abbiamo pagato il conto per tutto il bene che abbiamo fatto, è stato un conto caro, caro”.

Ancelotti fa catenaccio sulle domande

I giornalisti incalzano, Ancelotti dà segni di nervosismo: “Devo chiarire una cosa. Questa è una conferenza stampa e non un dibattito, il dibattito lo faccio con lo staff tecnico e i miei giocatori. Aprire un dibattito qui non mi sembra la sede più opportuna. Dire che la squadra non sta lavorando è la critica che mi ferisce di più? Niente mi dà fastidio. La squadra è ben lavorata. Non mi dà fastidio, perché non è nemmeno la verità”.

Lo sfogo di Ancelotti

Arriva la domanda secca se crede che la squadra abbia bisogno di rinforzi, Ancelotti a stento guarda il cronista: “Non ti rispondo” e quando alla fine gli chiedono se qualche critica personale lo ha ferito in questi giorni sbotta: “Non seguo l’ondata di critiche secondo cui un giorno sei il migliore del mondo e un altro il migliore. Ho l’equilibrio necessario, che l’esperienza mi ha dato, per sapere chi sono e non lasciarmi trasportare dalle mode, perché altrimenti un giorno sei il migliore e un altro sei il più stupido… penso di non essere il migliore ma non penso nemmeno di essere il più stupido”.

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