Report contro Juventus, atto secondo. Questa sera alle 21.15 su Rai3 si torna sul caso del club bianconero e delle connivenze con cosche mafiose in merito a biglietti e striscioni. Dopo la prima puntata di lunedì scorso, che fece un boom di ascolti con circa 2 milioni di spettatori, c’è il bis: “testimonianze,intercettazioni e documenti che spiegano perché – si legge in una nota del programma – la versione fornita dal presidente della Juventus Andrea Agnelli non è credibile”. Queste le anticipazioni di alcuni stralci delle intercettazioni: “Non mi venire allo stadio a fare stare zitta la curva al derby e devo sentire i bovini cantare! Mi stanno sul c…”. I bovini sono i tifosi del Torino e la voce è quella del security manager della Juventus Alessandro D’Angelo, al telefono con Rocco Dominello, figlio del boss Saverio, durante la trattativa per evitare lo sciopero degli ultras in occasione del derby del febbraio 2014. Nello Stadium entrarono due zaini contenenti materiale vietato, portati di nascosto oltre i controlli di sicurezza dallo stesso manager.
LE INTERCETTAZIONI – “Se mi beccano, mi fo…”, dice inoltre D’Angelo a Raffaello Bucci, ultras e dipendente della Juventus suicidatosi nel corso dell’inchiesta Alto Piemonte, “ma ti prego, non Superga”. Bucci risponde però che i 50.000 euro di multa che sarebbe disposta a pagare la Juventus non bastano, che ce ne vorranno almeno 200.000 perché “lo striscione” è il meno. Cosa c’e’ in quegli zaini? Sui social però sono in tanti quelli che prendono le distanze.
IL POPOLO DEL WEB PROTESTA – Ovviamente la stragrande maggioranza è tifosa della Juve e nei commenti sul profilo della trasmissione si legge: “Ma non era “una avvincente inchiesta” sulla misteriosa morte di un ultras? Parole vostre. Sembra sia diventata una fiction “cosa c’era nello zaino”. Però è avvincente. Sì”. E anche: “Ormai si può definire report la notizia o striscia il report.. Prendono a bersaglio qualcuno o qualcosa per fare audience e per fini personali come fa ricci”. Infine: “cosa volete anticipare? Querelate Andrea Agnelli se avete il coraggio! Il coraggio non lo avete, come la ragione, perché nelle intercettazioni si dice sempre “Superga No!”.