Sembra una nuova calciopoli…Il bubbone è scoppiato. E ha coinvolto principalmente la Juventus, che negli scorsi giorni è stata oggetto di un’indagine per il caso plusvalenze. Ma il club bianconero, come riporta l’edizione odierna di ‘Repubblica’, non è l’unica formazione di Serie A finita nel mirino degli inquirenti per gli scambi gonfiati delle recenti sessioni di calciomercato.
Sotto la lente d’ingrandimento c’è ad esempio il Genoa, con cui la stessa Juve, dal 2018 al 2020, ha condotto operazioni per circa 123 milioni di euro. Dei quali, però, solamente 25 sono finiti nelle casse dei due club. 74 milioni sono partiti da Torino in direzione Genova per acquistare giocatori che hanno collezionato solamente 14 presenze totali in campionato: Perin 12, un paio Zanimacchia.
Sempre ‘Repubblica’ ricorda anche le operazioni Audero con la Sampdoria (20 milioni alla Juventus), Favilli con lo stesso Genoa e Muratore con l’ Atalanta. Quest’ultimo è ancora di proprietà dei bergamaschi, ma oggi gioca in prestito al Tondela, in Portogallo.
Il Genoa e l’ Inter, sempre dal 2018 al 2020, hanno invece concluso 6 operazioni per 78 milioni di euro: 3 acquisti li ha messi a segno il club rossoblù, gli altri 3 il club nerazzurro. I nomi? Pinamonti e Radu, ad esempio, transitati da Milano a Genova e viceversa. In realtà, però, a muoversi in maniera concreta sono stati soltanto 5 milioni.
In totale, sempre secondo quanto riportato da ‘Repubblica’, sono almeno 6 i club coinvolti nell’indagine. Se la perquisizione nei confronti della Juventus è stata svelata negli scorsi giorni, seguita dall’interrogatorio al CEO Arrivabene , come persona informata dei fatti, a breve le novità potrebbero non mancare anche ad altre latitudini.
Il dato è impressionante: se nel 2015 le plusvalenze rappresentavano il 17% della produzione totale del calciomercato (381 milioni su 2,2 miliardi), nel 2020 sono arrivate addirittura a raddoppiare, toccando i 739 milioni di euro. Una cifra enorme.