Visti i presupposti, non poteva che essere tra i protagonisti della cerimonia al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Rigivan Ganeshamoorthy, detto Rigi, oro paralimpico nel lancio del disco F52 e atleta immagine del movimento paralimpico italiano, dopo Parigi 2024, esterna come la sua nuova condizione di personaggio pubblico lo abbia travolto, di certo condizionato e abbia modificato la lista delle priorità.
La notorietà e l’indubbia simpatia suscitata a partire dalla ormai iconica intervista rilasciata a RaiSport, all’inviata Elisabetta Caporale, ha prodotto una sequenza di effetti concatenati che di fatto hanno ativato una serie di opportunità e possibili contratti non contemplati dallo stesso campione.
- Rigivan Ganeshamoorthy in cerca di un manager per la tv
- La storia di Rigi
- La sindrome di Guillain-Barrè e lo sport
- I record di Rigi
- Rigi al Quirinale: "La fama? È una rottura"
Rigivan Ganeshamoorthy in cerca di un manager per la tv
Romano di Dragona, a margine della cerimonia di riconsegna del Tricolore olimpico e paralimpico, ha rivelato in una serie di dichiarazioni rilasciate all’agenzia AGI le nuove proposte arrivate dal mondo dell’entertainment così come accaduto a Bebe Vio o a Manuel Bortuzzo, prima di lui. Personaggi che hanno alimentato, costruito e rafforzato il movimento mantenendo costante l’attenzione mediatica su di sé e, di conseguenza, sugli sport paralimpici.
“Ho avuto tante richieste dal mondo dello spettacolo però sono da solo e non avendo un manager che mi assiste, che mi smista, è molto pesante. Infatti ho ancora 3.000 richieste da leggere e non so dove andare. Aspetto un manager che mi dia una mano”, quanto affermato da Rigi, il quale ha manfestato contestualmente i suoi dubbi in merito all’ingaggio di una figura professionale.
“Ho trovato dei manager, purtroppo però fanno dei contratti dove non sei più libero e io voglio un minimo di libertà e loro non te lo concedono” aggiunge il campione paralimpico che si schermisce quando gli si chiede se si sente un modello di riferimento. “È una grossa responsabilità essere un punto di riferimento. Io preferisco seguire la massa” ha voluto spiegare.
Rigi all’esterno del Quirinale
La storia di Rigi
Insomma, Rigi è piombato quasi suo malgrado nell’industria dello showbiz ignota fino all’oro paralimpico. E deve farci i conti, adesso. Classe 1999, nato a Roma da genitori originari dello Sri Lanka, Rigi è affetto dalla sindrome di Guillan-Barrè, ed è stato capace di superare in una notte tre record del mondo nella categoria F52 stabilendo il nuovo primato a 27,06 metri. Primo oro per l’atletica azzurra paralimpica ai giochi di Parigi 2024.
“Dedico la vittoria a mia madre, a mia sorella, alla Roma, ar decimo municipio, al mio vicino che mi è venuto a trovare e mi ha regalato la bandiera. L’amicizia è la cosa più bella che c’è, pure più di una medaglia. Domani se vedemo”, aveva detto Rigi ai microfoni della Rai.
La sindrome di Guillain-Barrè e lo sport
Rigivan Ganeshamoorthy è affetto dalla sindrome di Guillain-Barrè, una polineuropatia accompagnata da parestesie alle gambe e poi alle braccia, malattia comparsa nell’adolescenza che ha scoperto di avere a diciotto anni. A due anni di distanza dalla diagnosi, nel 2019, in seguito a una caduta, la malattia si è aggravata e Rigi, dopo un ricovero al Santa Lucia di Roma, si è avvicinato allo sport paralimpico incominciando a giocare a basket in carrozzina.
Ma non gli piaceva perché, ha raccontato, era troppo faticoso. Passato alla scherma, ha provato anche l’atletica innamorandosi del lancio del peso, del disco e del giavellotto specialità in cui ha dimostrato subito qualità.
I record di Rigi
L’anno scorso si è laureato campione italiano paralimpico di getto del peso F55 e lancio del disco F54-55. Ha già in bacheca il WR nel giavellotto (20,99) ed è 1cm soltanto sotto il WR nel getto del peso (11,74).
In quanto al lancio del disco F52, a Parigi 2024 ha vinto l’oro migliorando per tre volte il record del mondo: ha lanciato a 27,06 metri, migliorando – una volta, 25,48 metri, due volte, 25,80 metri, infine tre volte: 27,06 metri – il precedente record di ben sei metri.
Rigi al Quirinale: “La fama? È una rottura”
Com’è cambiata la sua vita da Parigi? “La vita mi è cambiata in peggio una rottura de co..!”, la risposta di Rigi. “Per ora non è arrivato il bello della popolarità, per ora ho solo cose negative. Spero che finisca il prima possibile così poi posso riprendere il mio percorso da essere umano, tornare a uscire tranquillamente è una situazione davvero troppo pesante. Ora c’è questo movimento dietro me e io non so perché, ma io ho solo 25 anni e non mi sento certo di dare esempi – prosegue serio – è presto per me per parlare di queste cose, aspetto un po’ di tempo, e il tempo porterà buone risposte penso”.
“Il significato della medaglia d’oro ancora non l’ho realizzato”, ha aggiunto dimostrando quanto possa essere enorme l’impatto su un individuo della popolarità e i risvolti nell’ordinario che può può causare.