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Roman Kostomarov si mostra dopo le amputazioni e i mesi di ricovero: "Urlavo di dolore come se fossi operato vivo"

Il racconto terribile del campione di pattinaggio in diretta televisiva emoziona e commuove: anche la conduttrice in lacrime ascoltando quanto patito da Kostomarov

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

La sua esperienza si è rivelata straziante, a tratti insopportabile anche per chi gli era accanto – come sua moglie – e per il pubblico di appassionati che lo hanno sostenuto nei mesi più complicati. Dopo la polmonite, dopo gli ictus, dopo le amputazioni. Un calvario che, forse per la tempra e la qualità umana di Roman Kostomarov, si è concluso con un epilogo insperato.

Il calvario di Roman Kostomarov

L’ex campione di pattinaggio artistico a inizio luglio aveva deciso di radunare i medici e gli infermieri dell’ospedale di Kommunarka, alla periferia di Mosca, dove ha trascorso i mesi più difficili per esprimere i suoi sentimenti e per trasferire loro quel senso di gratitudine che lo ha colto. E che lo accompagna anche se i momenti bui non si sono placati. Forse arriverà a gestirli, a prendere la giusta distanza, ma adesso è troppo presto per cancellare quelle settimane di inferno puro.

Fonte: ANSA

Roman Kostomarov all’apice della sua carriera ai Giochi di Torino

Kostomarov solo nel gennaio scorso era nel pieno della sua esperienza artistica, si dedicava al suo spettacolo da autentica leggenda del pattinaggio sul ghiaccio (due medaglie d’oro ai Mondiali, tre agli Europei, le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 in coppia con Tatiana Navka) quando ha incominciato a soffrire, ad avere problemi. Poi è stato il ricovero d’urgenza a causa di una forte polmonite bilaterale poi degenerata, che gli è costato amputazioni e ben due ictus.

Per la prima volta, da quando ha ripreso la sua vita in mano ha deciso di accettare l’invito della popolare presentatrice Lera Kudryavtseva nel suo programma, che non è riuscita a trattenere le emozioni ascoltando le parole dell’ex campione:

“Sepsi, cancrena, amputazione. Più precisamente, amputazioni multiple. Queste terribili parole non sono solo termini per te, sono il tuo orrore, fisico e mentale. La tragedia di un uomo, di un atleta, di una persona sana. La storia della tua malattia è un segreto medico, solo tu hai il diritto di rivelarla. Rom, dimmi come sei sopravvissuto”.

“Come ho reagito quando mi è stato comunicato dell’amputazione? Ho iniziato a tossire senza sosta. Ho solo pianto e ho capito che non c’era altra via d’uscita”. “Urlavo di dolore, come se fossi stato operato vivo. All’inizio non puoi sollevare la testa dal cuscino ed è anche difficile sollevare la gamba mozzata”,

i passaggi crudi e sofferti del suo racconto, di quella parte di esistenza che ha condiviso con il pubblico di telespettatori e, poi, di lettori e utenti che hanno avuto modo di sentire e vedere, sui social.

Il quotidiano del campione, dopo amputazioni e ictus

Il presente di Kostomarov, che ha subito forti disagi anche sul piano psicologico come è trapelato dai media russi su Telegram nei mesi di ricovero in particolare 112, è segnato dalla progressiva convivenza con questo nuovo sé che il campione deve imparare a conoscere, a comprendere.

“È tutto molto difficile – ha spiegato nell’intervista Kostomarov – a casa mi tolgo le protesi e piango quando guardo sul cellulare i nuovi numeri che provo a fare con mia moglie Oksana. Devo accettare che questa è la mia condizione e che lo sarà per sempre. Non importa cosa riusciranno a fare i medici o quali protesi installeranno, niente potrà sostituire le mie braccia e le mie gambe. Puoi ancora vivere senza gambe, ma come puoi vivere senza braccia? Tutta la vita è costruita su questo. Mi sono tatuato sulla mano che la morte fa parte della vita. In realtà l’ho già riscontrato”.

Le difficoltà del ricovero e quello che abbiamo saputo

Particolare attenzione, durante il ricovero, è stata rivolta da parte dello staff medico e dagli specialisti che hanno seguito il campione nel nosocomio di Mosca nel quale è ricoverato è stato anche il fegato, stando a 112, le cui funzionalità sono state ripristinate con risultati importanti. I medici sono ripetutamente intervenuti per consentire a Kostomarov di superare le crisi che si sono susseguite nei mesi difficilissimi seguiti alla polmonite.

Le rivelazioni di Ilya Averbukh

Ilya Averbukh, medaglia olimpica russa di pattinaggio artistico, aveva riferito all’agenzia russa che Kostomarov è in una fase di miglioramento rispetto alle recenti informazioni acquisite attraverso le fonti locali.

Secondo quanto riferito all’inizio di quest’anno, Kostomarov è stato portato d’urgenza all’unità di terapia intensiva dell’ospedale Kommunarka di Mosca il 10 gennaio. Fonti della TASS hanno riferito che il pattinatore è stato portato d’urgenza in ospedale in condizioni critiche ed è stato sottoposto a supporto vitale.

“Per quanto riguarda Roman [Roman Kostomarov], grazie a Dio, la situazione sta migliorando ora. Abbiamo inviato messaggi videoregistrati a Roman ed erano motivati”, ha continuato Averbukh. “Un paio di giorni fa ha registrato un messaggio vocale per noi e abbiamo sentito una forte motivazione nella sua voce.”

“Ha fatto una battuta dicendo che non appena ‘avrò subito un edificante, tornerò con voi ragazzi”, ha detto Averbukh. “Le sue condizioni di salute stanno migliorando”.

Kostomarov è stato collegato, nel corso delle fasi più delicate, anche a un apparecchio medico ECMO (Ossigenazione extracorporea a membrana). Inoltre il campione – come ha raccontato – era era sotto minaccia di sepsi e accusava problemi di circolazione sanguigna.

Fonti vicine al campione, citate dalla TASS, hanno riferito all’inizio di febbraio che gli erano stati amputati entrambi i piedi. Il quotidiano russo Moskovsky Komsomolets ha riferito che Kostomarov ha subito, oltre alle operazioni note e citate sopra, un altro intervento chirurgico e le dita della mano sinistra sono state amputate.

Fonte: ANSA

Kostomarov a Torino 2006

Nonostante le notevoli prove che il suo fisico ha dovuto affrontare e il grave sconvolgimento psicologico che ha ammesso e con cui si sta misurando anche oggi, Kostomarov ha saputo stringersi attorno ai suoi cari, a sua moglie (che pure aveva aggredito verbalmente secondo quanto riferito) e recuperare sprazzi di autonomia e libertà.

Un campione assoluto, che ha condiviso con le parole che abbiamo letto e ascoltato un dolore immane, ingovernabile contro cui ha attinto alle sue risorse. La sua storia appartiene solo a lui, eppure sa dare sensazioni e un senso di enorme forza anche a chi osserva – da spettatore – quanto ha deciso di restituire anche in questa intervista.

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