“Ho tanta fede, e spero che a breve la nostra posizione possa essere chiarita e di poter uscire da questa situazione. La prima cosa che farò sarà dare un bacio a mia madre che, dall’inizio di questa pandemia del Covid-19, sta vivendo giorni difficili”. Parole dense di ansia, aspettative a paura quelle pronunciate da Ronaldinho intervistato dal quotidiano paraguayano ABC Color e riportate dall’agenzia ANSA.
Ronaldinho e gli arresti domiciliari in hotel di lusso
Agli arresti domiciliari in un albergo di lusso, nel pieno dell’esplosione pandemica, Ronaldinho ha ribadito la sua innocenza e di essere andato in Paraguay “per due eventi promozionali – spiega -, il lancio di un casinò online e quello di un libro. Questi accordi li aveva presi mio fratello (arrestato con lui n.d.r.), che è anche il mio agente”.
“Ho cercato di regalare sorrisi”: le parole di Ronaldinho
“Per tutta la vita ho cercato di regalare il sorriso alla gente – ha detto il campione ex Barcellona e Milan – e di arrivare al livello più alto nel calcio, e non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere: è stata dura. Sono rimasto molto sorpreso quando mi hanno detto che i miei documenti erano falsi, e da quando è successo non abbiamo fatto altro che collaborare con gli inquirenti”.
Ronaldinho e i giorni in prigione: “Tutti volevano giocare a calcio”
In carcere, ha ricevuto affetto e calore dai parte dei reclusi. “Tutti volevano giocare a calcio con me – ha raccontato nell’intervista -, o farsi fare un autografo o una foto. Io mi sono prestato volentieri, non avrei avuto motivo per comportarmi diversamente, ancor di più con gente che stava vivendo momenti difficili come il mio”.
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